Riforma delle pensioni. Francia a rischio paralisi, scioperi a oltranza

Pubblicato il 11 Ottobre 2010 - 19:57 OLTRE 6 MESI FA

Nicolas Sarkozy

La Francia rischia il blocco per le proteste contro la riforma delle pensioni e fra governo e sindacati è quasi rottura. Il quinto giorno di sciopero sarà con ogni probabilità il primo della paralisi ”a oltranza” dei mezzi di trasporto, uno scenario che riporta indietro nel tempo a 15 anni fa.

Il presidente Nicolas Sarkozy, che proprio oggi ha toccato il punto più basso nei suoi già disastrosi sondaggi di popolarità degli ultimi tempi, ha puntato tutto su questa riforma, il cui punto qualificante è l’innalzamento dell’eta’ minima per smettere di lavorare senza che la pensione ne venga penalizzata. A riformare le pensioni, però, non c’è riuscito mai nessuno in Francia e Sarkozy sogna di rilanciare la sua presidenza, in vista delle elezioni del 2012, proprio con un salto dal trampolino piu’ difficile.

L’articolo più contestato, quello che innalza da 60 a 62 l’età minima per andare in pensione senza rimetterci sulla mensilità, è già stato approvato anche in Senato ed entro fine settimana si concluderà l’esame del testo. Entro fine mese l’intera riforma dovrebbe essere adottata dal parlamento, ma da qui a quel giorno la strada sembra ancora lunghissima, e tutta in salita.

L’accelerazione dell’iter ha spinto i sindacati a irrigidire le loro posizioni e da domani, quinto giorno di sciopero e manifestazioni (il quarto in un mese), tutto è possibile. I treni saranno quasi fermi, ad eccezione del TGV che collegano la Francia all’Europa del nord, mentre dovrebbe funzionare a singhiozzo la metropolitana parigina e quella di altri importanti centri del paese. Questi scioperi sono ad oltranza, l’annuncio della proroga arriverà di giorno in giorno e preoccupa soprattutto l’adesione di un altro settore strategico, quello delle raffinerie, dove una paralisi dei depositi fa temere una penuria di carburante.

Il sindacato è forte, al contrario di Sarkozy che è a corto di popolarità, del sostegno della gente: secondo un sondaggio Ifop, 7 francesi su 10 ritengono che lo sciopero di domani sia giusto, anche se soltanto 3 su 10 ”auspicano” blocchi a oltranza. Il governo non sembra tentennare, anche se teme la paralisi ad oltranza ed e’ infastidito dall’adesione degli studenti alle manifestazioni: ”sono tentativi irresponsabili di chi vuol mettere in pericolo i liceali, manifestare in piazza è pericoloso”, ha detto con toni un po’ ”ancien regime” il ministro dell’Educazione, Luc Chatel.