Angela Bruno: “Berlusconi, scuse a metà. Green Power mi ha scaricata”

di Maria Elena Perrero
Pubblicato il 22 Febbraio 2013 - 09:22| Aggiornato il 25 Luglio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – A casa da due settimane, senza lavorare. Angela Bruno era sul palco di un convegno di Green Power quando l’ex premier le chiese “Viene? Quante volte viene?”. Da allora non l’hanno più richiamata. Per una libera professionista può succedere. Ma se succede subito dopo un caso suscitato per delle battute dell’ex presidente del Consiglio e candidato alle prossime elezioni, come Silvio Berlusconi, qualche dubbio sul nesso di causa-effetto viene.

In quel momento lei abbozzò dei sorrisi. Difficile fare altro in una situazione simile. Ma quei sorrisi sono stati interpretati come un’apprezzamento per quelle battute. Così Angela Bruno ha scritto ai giornali per spiegare che no, quei sorrisi erano sorrisi di imbarazzo, che altro avrebbe potuto fare presa alla sprovvista, in un’occasione pubblica, davanti ai suoi superiori, ad un ex presidente del Consiglio, con le telecamere puntate?

Poi è cominciato l’epilogo peggiore: “Ho subito quattro giorni di pressioni da parte dell’azienda e non rispondo più al telefono a queste persone, ha raccontato a Repubblica. Sto rischiando il lavoro, e li ho sempre difesi, ma non ne posso più. Non sono una dipendente dell’azienda ma una libera professionista quindi se non lavoro non guadagno. Sono due settimane che non guadagno. Hanno fatto tutto loro e io ora vorrei se ne assumessero la responsabilità. Ho detto no comment per tanti giorni, ma non si gioca così con la vita delle persone. Che siamo sotto elezioni è solo una coincidenza. A me della politica non interessa nulla, non ho nessun doppio fine, non voglio pubblicità, al contrario, vorrei silenzio. Non sono debole, sono arrabbiata, non ho paura, non sto accettando compromessi. Sto chiedendo di avere un’ultima parola”.

Il presidente del Veneto, Giancarlo Galan, ha attaccato Angela Bruno: “La signora era contenta, e molto. Ci dobbiamo pur difendere”. A Repubblica Angela Bruno ha spiegato che nei fatti è lei che si deve difendere. E’ lei che è finita in un polverone pur non essendocisi buttata spontaneamente. Ha sorriso, è vero. Adesso chiede il silenzio sulla vicenda. Magari delle scuse pubbliche. E di riprendere il lavoro.