Avv. Pisani della lista anti-Equitalia: per Maradona o per un posto onorevole?

Pubblicato il 6 Febbraio 2013 - 14:00| Aggiornato il 3 Giugno 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Angelo Pisani, professione avvocato, Presidente della municipalità di Scampia, aspirante onorevole, fondatore della lista anti Equitalia, è l’autore dell’annuncio choc (troppi choc ci faranno male?) della capitolazione del Fisco nei confronti di Maradona. E’ lui che ha messo in giro la notizia secondo cui il Pibe de Oro, emendato da ogni precedente peccato fiscale,  avrebbe finalmente potuto fare il suo ritorno trionfale a Napoli. Non era vero, perché l’Agenzia delle Entrate ha smentito, ma intanto la bomba ha fatto il suo effetto tra le redazioni dei giornali e l’opinione pubblica. Mentre a Napoli, dove si presenta al fianco del centrodestra e dove il culto maradoniano è più vivo che mai, nessuno smentisce di aspettarsi almeno lo stesso dividendo elettorale dell’acquisto di un Balotelli al Milan.

Angelo Pisani, infatti, è noto alle cronache politiche per il suo impegno al fianco dei cittadini vessati dal Fisco. In particolare il suo nemico giurato è Equitalia, contro cui aveva espressamente fondato la sua lista personale. Dicono i maligni che ami un po’ troppo la visibilità, agisce, sgomita, tempesta le redazioni di comunicati stampa, è lui che ha fatto bloccare le riprese della fiction Gomorra di Sky proprio a Scampia. Il suo capolavoro resta (senza dimenticare la difesa di Maradona che semmai rappresenta il fiore all’occhiello della battaglia) comunque la lista.

Purtroppo non ha potuto esibire il logo che preferiva, la legge non lo consentiva: “Liberi da Equitalia” (con contrassegno “No Gerit Italia”), infatti, violava almeno un paio di norme. Primo, è chiaro, non si possono fondare partiti o movimenti che istighino al vilipendio delle istituzioni o peggio a delinquere. Non si può nemmeno citare il nome di qualcuno senza che questi non sia d’accordo. Pisani ha combattuto come un leone perché la sua lista, ancorché depurata dei suoi accenti più nocivi, potesse restare orgogliosamente in campo. Al primo diniego aveva minacciato di ricorrere alla Cassazione contro lo stop dell’Ufficio Elettorale, ma il rischio era troppo alto: ha cercato un compromesso onorevole con “Liberi per una Equa-Italia”.

Niente da fare, gli hanno risposto, non vede che “Equa Italia” e “Equitalia” si confondono? Senza perdersi d’animo, e mentre nel frattempo curava gli interessi del figliol prodigo Maradona, Pisani si è deciso a presentare un più presentabile “Liberi per un Italia Equa”. Bene, niente da ridire… se non fosse che, purtroppo, il quotidiano La Repubblica e qualche migliaio di passanti, si sono accorti che, mannaggia alla fretta, un apostrofo è sparito dalla denominazione. All’Ufficio Elettorale sono stati magnanimi accogliendo la tempestiva riparazione: vada quindi per “Liberi per una Italia Equa”, così non si sbaglia. E Maradona? L’avvocato Pisani non sembra, e non suoi demeriti, il più adatta al cimento: solo l’avvocato Berlusconi può farci qualcosa. Un bel condono tombale e ‘scordammoce ‘o passato.