Berlusconi, addio moderati? Pdl diviso. Fini: “Manifesto populismo antieuropeo”

Pubblicato il 28 Ottobre 2012 - 08:05 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Se il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto smorza i toni e invita a fare le dovute valutazioni, sia sulla crisi in atto, che sull’aggregazione di tutti i moderati, Daniela Santanchè chiede la testa del segretario Angelino Alfano. Moderati addio? Altro che favorire un riassemblement, quella di Silvio Berlusconi oltre che una conferenza-fiume, potrebbe essere stata una conferenza-boomerang.

Ma se il discorso del Cavaliere provoca allontanamento tra i centristi, piace alla Lega Nord. Maroni si compiace perché è stato ”critico con Monti”. Per Roberto Calderoli è un “intervento da segretario di partito con un programma che fa prevedere l’ennesimo predellino”.

Più moderata la reazione del vice presidente del Pdl alla Camera Osvaldo Napoli, anche lui estintore alla mano. Quello su Monti, dice “è lo sfogo di uno statista che ha dovuto mandar giù qualche rospo”. Poi definisce la pasionaria Santanchè una “traditrice della prima ora” entrata ed uscita dal Pdl come ”da una porta girevole”.

Fuori dal partito, proprio tra quei moderati che il Cavaliere vorrebbe vedere uniti, la risposta è di chiusura. ”Altro che unione dei moderati nel nome del Ppe!”, dichiara Gianfranco Fini, le parole del Cavaliere costituiscono ‘‘il manifesto politico del populismo antieuropeo e autoritario”.

Per Benedetto Della Vedova, capogruppo di Fli alla Camera, ”è evidente che la costruzione di un centro riformatore per consentire una scelta di continuità col buon governo di Monti è urgente”.

Sulla stessa linea anche il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa: ”Su queste basi incontrerà ben pochi moderati e ogni appello al Ppe diventa insultante”.

”Questo signore dovrebbe essere colui che aggrega i moderati? Auguri!”: scrive Anna Finocchiaro su Twitter, mentre per Franco Monaco quello di Berlusconi è un ”estremismo che spinge moderati e progressisti a fare fronte comune”.

Il presidente del Pd Rosy Bindi definisce l’intervento preoccupante” e al di là ”del benservito” al Governo Monti sottolinea come abbia teso anche a ”delegittimarlo con una contro-narrazione dei fatti”. Antonio Di Pietro auspica ”che su questo triste spettacolo cali il sipario una volta per tutte”, mentre per il capogruppo dell’Idv al senato Felice Belisario il Cavaliere è ormai un ”pugile suonato che non sente il gong”.