Berlusconi attacca l'euro: non convince

Pubblicato il 28 Ottobre 2011 - 22:36 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 28 OTT – "C'é un attacco all'Euro che come moneta non ha convinto nessuno''. La platea e' quella degli imprenditori che partecipano agli Stati Generali del Commercio Estero. Silvio Berlusconi si lascia andare ad un lungo discorso ed illustra le misure del governo. Ma in particolare interviene sulla moneta unica europea, ''una moneta – spiega – strana perché attaccabile dai mercati internazionali" in quanto ''non è di un solo Paese ma di tanti che però non hanno un governo unitario né una banca di riferimento e delle garanzie". Le sue parole vengono subito stigmatizzate dall'opposizione che insorge tacciando il premier di irresponsabilita'.

''E' davvero molto grave e irresponsabile che il Presidente del Consiglio getti dubbi e sospetti con dichiarazioni prive di sostanza, del livello di chiacchiere da bar'', afferma la presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, mentre il responsabile economia Pd, Stefano Fassina, invita il premier ''a non fare altri danni''. ''Giu' le mani dall'euro'', gli fa eco il vicepresidente Democrats, Enrico Letta.

L'Idv a sua volta definisce il premier ''irresponsabile'': per il capogruppo a Palazzo Madama, Felice Belisario, ''ormai di fronte ai comizi deliranti di Berlusconi ci sarebbe solo da chiamare la neuro…''.

In serata arriva la precisazione di Berlusconi: ''Come al solito – si legge in una nota di Palazzo Chigi – si cerca di alzare una pretestuosa polemica su una mia frase interpretata in maniera distorta e maliziosa''.

Il riferimento e' al discorso all'Eur agli imprenditori, dove il premier appare galvanizzato. Si sente a casa, attendendosi complicita' e comprensione soprattutto dopo l'annuncio di quelle misure economiche gia' 'benedette' dalla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. Un intervento che coinvolge le istituzioni europee ma che tocca anche la tenuta del governo ed i rapporti con l'opposizione mentre con una battuta il Cavaliere liquida il caso dell'avvicendamento di Lorenzo Bini Smaghi alla Bce, richiesto ancora con forza da Parigi, confermando l'auspicio di rapide dimissioni ''per il bene del Paese''. Una 'caso', questo, che assieme alle rinnovate voci di un pressing franco-tedesco forse spingono il premier a tirare l'affondo all'euro attribuendogli le colpe per l'aumento dello spread, l'attacco speculativo all'Italia e le difficoltà che i nostri titoli pubblici incontrano sul mercato.