Bersani sfida Monti: oggi in guerra, ma domani?

Bersani sfida Monti: “Le liste create sulle persone non fanno bene”

ROMA – Bersani sfida Monti e forse per la prima volta cambia registro. Da qualche giorno, e ancora di più quando scioglierà le sue riserve, Monti non è più solo il premier tecnico ma uno sfidante, un politico a tutti gli effetti. E visto il cambiamento Bersani si toglie un primo sassolino.

I partiti, o le formazioni politiche, plasmati sulle persone non fanno bene, è l’opinione di Bersani in riferimento alla lista, ancora da lanciare, di Mario Monti. ”Noi siamo stati lealissimi con Monti, francamente non avremmo immaginato una contesa. Se è così non abbiamo nessuna difficoltà. L’unica cosa di principio è che non credo che facciano bene all’Italia formazioni politiche create intorno alle persone”.

La lista Monti, stando alle attese della vigilia, sarà a occhio l’antipasto di una futura, rediviva, Dc. Per ora si “accontenta” di essere uno degli sfidanti in campo che pochi non sono. E il problema, per il Bersani di oggi è proprio questo. Sarà una campagna elettorale anomala, con 4 sfidanti in campo. I big ad oggi sono: Pdl, Lista Monti con il centro, Pd e Movimento 5 Stelle.

Addio bipolarismo, addio vecchie alleanze. La logica conseguenza è che il Bersani che oggi sfida Monti, domani sarà suo probabile alleato, ma dopo il voto. Bersani con Vendola, stando ai sondaggi,  può arrivare al 38-40%, con il premio garantito dal Porcellum può avere la maggioranza alla Camera. Ma non al Senato. Insomma, le previsioni della vigilia lasciano presupporre una maggioranza risicata e zoppa. Impossibile, in questo caso e salvo miracoli di consensi, non arrivare a un’alleanza con l’unico attore possibile. Che, tolto Grillo che vuol andar da solo, non può che essere il centro di Monti e dintorni.

E allora eccola prefigurata la campagna elettorale di oggi: colpi non troppo forti tra Bersani e Monti, il primo antipasto giovedì, e probabile convergenza contro Berlusconi. Dopo il voto, si vedrà.

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