Emma Bonino ci ripensa: “Ciao Lazio, meglio senatore che consigliere”.

Emma Bonino

In campagna elettorale aveva giurato che sarebbe rimasta alla Regione, qualunque fosse stato l’esito delle urne. Ma evidentemente l’incarico di consigliere regionale dell’opposizione non è piaciuto a Emma Bonino.

Così anche la senatrice radicale, nota per le sue battaglie sempre contro corrente, non ha smentito un’abitudine tanto diffusa tra i politici: la sconfitta non piace, meglio incarichi di rilievo.

Battuta da Renata Polverini nella corsa alla Presidenza del Lazio, Bonino ha deciso di non sedere tra gli esponenti dell’opposizione nel consiglio regionale. Resterà vice-presidente del Senato, certo un incarico ben più ambito.

“Gli obiettivi che mi ero data sul Lazio, e cioè Lazio Regione europea,  ma anche il tema della legalità’ e delle regole credo siano meglio perseguibili con una triangolazione che prevede che io resti al Senato, lavorando con i due consiglieri radicali che sono in Regione”, si è giustificata Bonino ai microfoni di Sky.

Ben diverso quello che aveva dichiarato in campagna elettorale, e subito dopo la sconfitta: “Sono una che si occuperà del Lazio. Le nostra capacità di invenzione sono molte”.

Eppure stando a quanto è scritto sul regolamento del Consiglio regionale i candidati alla presidenza sconfitti dovrebbero finire tra gli esponenti dell’opposizione. Secondo la senatrice si tratta “solo di un’indicazione politica”.

Quel che è certo, è che si tratta di un’usanza consolidata. Nel 2005 fu il turno di Francesco Storace: candidato della Destra, una volta sconfitto da Piero Marrazzo lasciò via della Pisana per fare il ministro della Salute.

Cinque anni prima di lui, a perdere e scappare era stato Piero Badaloni: correva per il centro-sinistra, fu sconfitto  da Storace e finì in Rai, come corrispondente. Gli esempi abbondano, e sono bipartisan.

Quasi per mettere le mani avanti, due giorni prima della decisione di oggi, il comitato nazionale dei radicali aveva emanato un comunicato in cui si diceva che “l’obiettivo del Lazio regione europea può essere da Emma Bonino meglio assicurato mantenendo l’impegno istituzionale e nazionale di vicepresidente del Senato piuttosto che in Consiglio regionale come consigliere di minoranza”. Detto fatto.

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