Caso Ruby, Zanda: “Una brutta storia, Berlusconi è ricattabile”

Pubblicato il 17 Gennaio 2011 - 09:21 OLTRE 6 MESI FA

Luigi Zanda

Il premier ”è ricattabile, e questa brutta storia di Ruby lo conferma. Silvio Berlusconi mette in gioco la nostra sicurezza nazionale”. Ad affermarlo, in un’intervista al quotidiano La Repubblica è il vicecapogruppo dei senatori del Pd Luigi Zanda,.

Secondo il senatore ”le case di Berlusconi, diventate residenze della presidenza del Consiglio, sono un porto di mare”, con ospiti che ”fotografano, registrano, entrano ed escono senza controllo alcuno”.  ”Come racconta anche un frequentatore di casa Berlusconi come Carlo Rossella – riferisce il vicepresidente dei senatori del Pd – dopo la cena, i regali, canzoni e quant’altro, ecco che a un certo punto appare un maggiordomo con gli atti di governo da firmare. E il presidente del Consiglio, sotto gli occhi di tutti, si dedica a faccende riservatissime”.

Il punto, sottolinea il senatore democratico, è che il premier ”custodisce informazioni riservate sulle alleanze internazionali, sui rapporti militari, sulle strategie economiche, tutto a repentaglio per i suoi irresponsabili comportamenti. Figuriamoci se dovesse davvero diventare il Capo dello Stato, la sua suprema ambizione”.

Nel caso Ruby, aggiunge Zanda, c’è ”l’utilizzo di uomini dei servizi segreti indotti a coprire con le telefonate in Questura il Cavaliere, che chiama poi di persona nel cuore della notte e si inventa la penosa scusa della nipote di Mubarak pur di far rilasciare la ragazza. Panico che salti fuori la storia della minorenne – si chiede – oppure in qualche modo è costretto a intervenire?”.