A sinistra anche i rottamatori si dividono, Civati accusa Renzi: “Pensa a sè”

Pubblicato il 28 Agosto 2011 - 13:12| Aggiornato il 23 Aprile 2013 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Giuseppe Civati contro Matteo Renzi: anche i “rottamatori” del Pd si dividono. Tanto per non smentire la proverbiale litigiosità della sinistra italiana. L’accusa è chiara: secondo Civati (consigliere lombardo), il sindaco di Firenze si preoccuperebbe più della propria leadership che del bene degli elettori.

Ecco che ha detto Civati: “Lo scorso anno, uno degli slogan della convention alla stazione Leopolda era ‘prima il popolo, poi il leader’: ecco, mi pare che adesso Matteo si stia occupando più del leader che del popolo”.

Con queste parole, come battuto dall’agenzia Ansa, Civati ha commentato la nuova 3 giorni di politica messa in cantiere da Renzi ed in programma dal 28 al 30 ottobre, alla quale, secondo quanto riportano alcune testate, Civati non sarebbe stato invitato. Civati spiega che “non c’è polemica” per “questa decisione, che apprendo dai giornali: semplicemente – argomenta il cofondatore della Rottamazione nel Pd – Matteo ha deciso di scegliersi nuovi compagni di strada”.

Del resto, Civati dice di aver condiviso “poche delle cose che Renzi ha detto in quest’ultimo anno: non ho capito la sua freddezza verso l’esito del referendum, nè la sua uscita sui cosiddetti Fantozzi della pubblica amministrazione, così come i suoi attacchi al sindacato ed il suo stare senza sè e senza ma con Marchionne”.

L’impressione, per Civati, è che “Renzi si stia ricollocando da dove era partito, cioè in campo moderato”. In ogni caso, ora che le strade dei due cofondatori della Rottamazione nel Pd sono divise (“perchè io, rispetto al sindaco – sottolinea il consigliere lombardo – ho preferito continuare a concentrarmi sul progetto anzichè pensare alla leadership”), Civati formula un auspicio, che “lo spirito della Leopolda, che è stato di vero e radicale rinnovamento, non vada perduto”.