Più soldi ai “prof” bravi: ma l’iniziativa della Gelmini fa flop

Pubblicato il 22 Dicembre 2010 - 20:48 OLTRE 6 MESI FA

Mariastella Gelmini

Sulla carta, il progetto era semplice: dare qualche soldo in più ai professori che si dimostravano meritevoli. E tenere bloccati alla busta paga gli altri. Nella prassi, l’idea del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini sembra destinato a risolversi in un fiasco.

L’idea della “classifica” dei professori, o meglio, dell’elenco dei “buoni e dei cattivi”, infatti, non piace alle scuole italiane. E così, di giorno in giorno, si moltiplicano i “no grazie” che arrivano dagli istituti scolastici. Tra i più solerti nel declinare si segnalano le scuole di Torino, Napoli e Pisa.

A rendere conto delle cifre del flop, ci pensano invece i Cobas che spiegano: “”I dati delle scuole torinesi sono chiarissimi: più della metà delle scuole ha respinto (quasi tutte all’unanimità o con maggioranze schiaccianti) il tentativo della Gelmini di dividere gli insegnanti tra bravi e fannulloni”.  E il sindacato si fa forte dei numeri: a dire no sono state 85 scuole su 122 nella sola Torino. Sperimentazione respinta prima di varcare la porta del laboratorio.

Era novembre quando la Gelmini annunciò la proposta. Le risorse erano poche e si decise di partire con una sperimentazione sorteggiando le scuole disponibili alla sperimentazione. Il rischio, ora, è che di sorteggi non ci sarà neppure bisogno. Gli insegnanti, insomma, temono una sorta di “guerra tra poveri” e non sono interessati.

A Pisa e Siracusa, spiega il quotidiano La Repubblica, si era scelto invece il premio in denaro alle scuole migliori, selezionate in base ai risultati nei test Invalsi degli allievi. Ma anche questa sperimentazione non decolla e piovono i no. Per introdurre il “merito”, insomma, la Gelmini sembra destinata ad avere un’altra idea.