Contratti a termine, Ncd vs Pd per limite 5 proroghe. Dl lavoro ok in Commissione

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Aprile 2014 - 16:54 OLTRE 6 MESI FA
Contratti a termine, Ncd vs Pd per limite 5 proroghe: "Sarà battaglia in Aula"

Nunzia De Girolamo (foto Lapresse)

ROMA – Contratti a termine, il nuovo limite massimo di 5 proroghe non piace al Nuovo Centro Destra che annuncia battaglia in Parlamento. Il nuovo testo del decreto sul lavoro è stato infatti licenziato dalla commissione Lavoro della Camera. 

Sergio Pizzolante, vicecapogruppo Ncd alla Camera, ha accusato apertamente il Pd: “Il Pd ha smontato il dl Poletti e in Aula faremo una battaglia per ripristinare il testo originario”. Anche se Maurizio Sacconi (ex ministro del Lavoro), ha corretto in parte il tiro: “La fiducia comunque la voteremo”.

Il decreto intanto è passato in via definitiva in commissione: a favore si è espresso però solo il Pd mentre Ncd non ha partecipato al voto e Scelta civica e Forza Italia si sono astenute. No da Sel, M5S e Lega Nord (che tramite Fedriga, assente, aveva annunciato una relazione di minoranza).

Alfano

Alfano ha spiegato la posizione del suo partito: “I liberi professionisti sono la dorsale che tiene in piedi il paese, perché a quel ceto medio intellettuale l’Italia deve le virtù civiche. Con il disegno di legge” anti professionisti abusivi “vengono ritenuti più importanti i beni protetti, cioè l’affidamento del cittadino e l’ordine professionale: la sanzione viene infatti inasprita e la pena non è più blanda”.

De Girolamo

Anche Nunzia De Girolamo, capogruppo alla Camera, ha criticato la modifica approvata dalla Commissione Lavoro: “In commissione lavoro si è verificato uno dei casi in cui la sinistra non sembra quella di Renzi ma la solita, vecchia sinistra. Lì ci sono sempre maggioranze variabili a seconda dei temi”.

Pizzolante e Sacconi

“C’è stato un muro rispetto alle riforme, contro il quale anche Renzi non ce la fa”, dice ancora Pizzolante. La “commissione lavoro – aggiunge – è una terra di nessuno, dove su 45 deputati 21 sono Pd e 14 sono funzionari Cgil e Fiom”. “Noi – dice Maurizio Sacconi – chiediamo al Pd di essere leale con il suo segretario, il presidente del Consiglio e il ministro del Lavoro”.