Salvatore Cuffaro, condannato in via definitiva a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e per violazione del segreto istruttorio, è da mercoledì in una cella con altri tre detenuti ‘comuni’, di cui uno sta scontando una pena per duplice omicidio e un altro per truffa. Da una cella singola del reparto G12, riservato ai ‘nuovi giunti’, l’ex governatore della Sicilia è stato trasferito nella sezione G8, sempre al piano terra, tra i reclusi in cosiddetta ‘media sicurezza’.
Si tratta, in sostanza, di detenuti comuni, che devono scontare una condanna definitiva. Per Cuffaro questa potrebbe essere tuttavia una sistemazione temporanea: probabilmente presto gli verrà assegnata una cella singola, sempre a Rebibbia.
L’ex governatore ha trascorso i primi giorni della sua permanenza in carcere fra i libri e la televisione. Unico diversivo le passeggiate nelle due ore d’aria consentite ogni giorno (una di mattina e l’altra nel pomeriggio). Cuffaro, raccontano, ha chiesto di svolgere un’attività lavorativa durante il periodo di detenzione: in particolare, vorrebbe occuparsi dell’orto di Rebibbia.
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