Al tavolo i direttori dei giornali vicini al presidente del Consiglio, da Mario Sechi del Tempo a Maurizio Belpietro di Libero ad Alessandro Sallusti del Giornale. Presente anche Vittorio Feltri. Secondo Ferrara, Berlusconi dopo aver incassato le sconfitte di Milano e Napoli, dovrebbe sostituire “l’autocrazia con la democrazia, nel partito e nel movimento. Se Berlusconi fa il politicista e si affida ai meccanismi di partito perde”.
“Il premier avrebbe dovuto pensare: ‘ho perso nella mia città’, e a Napoli io il popolo lo ascolto, me ne assumo la responsabilità e mi rimetto a lavorare, con libere primarie generali in una data ravvicinata, già i primi di ottobre, con un regolamento semplice. Se questa proposta fosse stata fatta oggi non saremmo a questo punto”.
Ferrara ha poi ribadito la sua proposta sulle primarie generali a ottobre, per “evitare il piccolo cabotaggio”. Il Pdl, ha concluso, “deve diventare un’altra cosa: i leader potenziali si devono mettere in gioco, chi ha una piattaforma e delle idee si candida, crea una competizione e lavora per la rimessa in gioco”.
Nel suo editoriale odierno sul Foglio Ferrara si schiera per le primarie: “Ieri il Cav. si è riunito con i suoi collaboratori per discutere tra l’altro di primarie. Che legge fare per selezionare seriamente una classe dirigente. Per dare legittimità ai partiti politici nel quadro del maggioritario e del bipolarismo molto imperfetto nel quale da anni viviamo. In che contesto politico. Con quali alleanze, magari in vista di un ritocco della legge elettorale. Mah. Ho i miei dubbi. Siamo sicuri che le primarie non debbano essere prima di tutto un atto libero, regolamentato in modo semplice, per ratificare il primato dell’elettorato, la natura aperta e democratica di un partito, e la legittimità della leadership?”
Le immagini del raduno al teatro Capranica di Roma (Foto LaPresse)