Torino, insulti per Schifani ospite della festa del Pd. L’ira di Napolitano

Pubblicato il 4 Settembre 2010 - 17:07 OLTRE 6 MESI FA

Renato Schifani

E’ stato accolto da insulti e accuse il presidente del Senato Renato Schifani, a Torino, alla festa nazionale del Partito democratico cui era stato invitato per un confronto con l’esponente del centrosinistra Piero Fassino.

Una ventina di attivisti del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo e del Popolo viola hanno protestato davanti alla tensostruttura che ospita nel centro di Torino la festa nazionale del Pd.

I grillini hanno urlato slogan e insulti nei confronti di Schifani, accusandolo di essere un ”mafioso” e un ”colluso”. Critiche per l’invito al presidente del Senato anche al Pd che hanno scatenato un acceso diverbio tra i manifestanti e alcuni esponenti del partito, tra cui il sindaco di Settimo Aldo Corgiat e il parlamentare Stefano Esposito.

Un episodio che ha acceso l’attenzione anche del presidente della Repubblica, che ha condannato la contestazione “aggressiva” al presidente del Senato.

Tra i manifestanti, Salvatore Arduino, figlio di un ex consigliere comunale del Pci e futuro candidato del MoVimento 5 Stelle alle prossime elezioni comunali: ”Sono profondamente deluso da questa sinistra – spiega – che si e’ allontanata dagli insegnamenti di Berlinguer”.

Schifani ha cercato di zittire i contestatori che lo stanno attaccando alla festa del Pd: ”Non saranno le intemperanze a impedirmi di poter parlare all’interno di una festa di un partito che rispetto”. Poi ha lasciato la parola a Fassino: ”vuole iniziare lei, può darsi che la smettano”. I contestatori sono poi stati fatti arretrare di qualche metro dalla polizia e il dibattito è cominciato.

Con durezza anche Piero Fassino si è rivolto ai contestatori definendoli “squadristi”: “Abbiamo letto sui giornali in questi giorni che c’è qualcuno che ha tentato di organizzare squadre di contestatori domani a Fini e li abbiamo definiti ‘squadristi’. E’ lo stesso metodo”. Poi ha concluso: “Vorrei dire a chi sta urlando di provare ad ascoltare, la festa del Pd è un luogo dove si discute e si mettono a confronto le idee”.

Nel suo intervento, alla fine, Schifani ha parlato della crisi del Pdl, sostenendo di “auspicare un ritorno a una maggiore coesione della maggioranza. Ci sono state delle tensioni la cui ricomposizione è complessa, ma non impossibile. Lavorino le colombe e non i falchi. Se non ce la facciamo va tutto nelle mani del capo dello Stato”, che secondo il presidente del Seanto, “saprà fare le scelte migliori, sempre rispettoso della Costituzione, quella a cui dobbiamo inchinarci”.

Di qui, continua Schifani, l’augurio che “non si arrivi ad elezioni anticipate. Il Paese ha bisogno di una guida e di chi attui il progetto voluto due anni fa” .

Sull’episodio è intervenuto anche il Quirinale: “Il tentativo di impedire con intimidatorie gazzarre il libero svolgimento di manifestazioni e discorsi politici è un segno dell’allarmante degenerazione che caratterizza i comportamenti di gruppi sia pur minoritari incapaci di rispettare il principio del libero e democratico confronto e di riconoscere nel Parlamento e nella stessa magistratura le istituzioni cui è affidata nel sistema democratico ogni chiarificazione e ricerca di verita”’.

E’ quanto afferma in una nota il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, avuta notizia degli incidenti verificatisi alla festa del Pd di Torino. ”Perciò – prosegue – deploro vivamente l’episodio verificatosi oggi a Torino ai danni del Presidente del Senato e ogni forma di contestazione aggressiva sia verso figure di particolare responsabilità istituzionale sia verso qualsiasi esponente politico nell’esercizio della sua inconfutabile libertà di parola e di opinione”.