Imu beffa per gli elettori di Berlusconi. Nuova imposta + Tares + servizi locali

Pubblicato il 20 Maggio 2013 - 06:37 OLTRE 6 MESI FA
franco daniele

Daniele Franco, nuovo ragioniere generale dello stato, rischi di nuove tasse

ROMA — La nuova Imu che il Governo Letta deve varare entro agosto, mentre incombe il probabile aumento della Iva entro giugno, dovrebbe

1. cancellare la tassa sulla prima casa, con la sola eccezione degli immobili di lusso;

2. introdurre la deducibilità per i capannoni.

Costo per l’ erario: 6 miliardi di euro, 4 per la prima casa, altri due per le imprese,  un quarto del gettito totale Imu.

Dove trovare i soldi?  Tra i progetti del Governo c’è una nuova imposta, il cui gettito dovrebbe andare interamente ai Comuni, che sia:

1. la somma di Imu e Tares, la nuova tassa sui rifiuti, per il momento rinviata a dicembre.

2. cui aggiungere anche la copertura degli altri cosiddetti servizi indivisibili illuminazione pubblica: manutenzione delle strade.

Sarà più o meno cara rispetto alla somma della Imu attuale più le altre imposte che assorbirà, secondo i coefficienti scelti. Se sarà troppo salata, come nota Lorenzo Salvia sul Corriere della Sera,

“potrebbe trasformare in un boomerang l’abolizione della Imu sulla prima casa”

e trasformare Berlusconi, che ora si vanta di avere “salvato la casa” degli italiani in un apprendista stregone che ha scherzato con il fuoco del fisco in Italia, provocando un devastante incendio, cioè un ulteriore aumento della pressione fiscale.

Invece,

“un’imposta più bassa lascerebbe aperto quel buco di 6 miliardi sul quale il governo sta lavorando”.

Altre minacce incombono su una parte dei contribuenti. Infatti, se il Governo Letta vorrà ridurre o eliminare la Imu a un grande numero di cittadini, dovrà compensare con misure di inasprimento fiscale per un altro piccolo numero:

1. introducendo la progressività immobiliare. Spiega Salvia:

“Oggi la Imu pesa allo stesso modo dalla seconda casa in su. Con il decreto che il governo si è impegnato ad approvare entro 100 giorni dovrebbe colpire di più i grandi proprietari. E quindi niente tassa sull’abitazione di residenza, a meno che non sia particolarmente lussuosa, ma una tassa più pesante sulle seconde case, ancora più pesante sulle terze, ancora di più sulle quarte, e così via in crescendo. Una tassa è progressiva quando sale in modo più che proporzionale all’aumentare della ricchezza. E se è la nostra Costituzione (articolo 53) a indicare questo criterio per il sistema tributario in generale a gennaio era stata l’Unione Europea a criticare la Imu proprio perché poco progressiva e quindi poco equa”. Ma non basterà;

2. facendo pesare nella nuova Imu anche il reddito del proprietario. E qui bisogna andarci cauti perché

“più che di reddito bisogna parlare di dichiarazione dei redditi”.

Quindi sarebbero tartassati solo quelli che non possono evadere e avvantaggiati al contrario gli evasori. Sono appena 400 mila gli italiani che dichiarano più di 100 mila euro lordi l’anno, un contribuente su 100;

3. adeguando il catasto e riducendone le sperequazioni:

“Specie nelle grandi città i centri storici sono ancora pieni di case considerate «ultrapopolari», cioè senza bagno, che pagano una Imu bassissima mentre in periferia ci sono immobili nuovi che pagano molto di più”.