Intercettazioni, Cascini: “Paradossale pensare alla riservatezza”

Pubblicato il 24 Febbraio 2010 - 19:28 OLTRE 6 MESI FA

Il segretario dell’Associazione nazionale magistrati Giuseppe Cascini risponde a chi gli chiede un commento sulla presa di posizione del presidente del Consiglio (che a proposito delle intercettazioni ha parlato oggi di sistema barbaro).

«È paradossale che invece di scandalizzarsi nel leggere conversazioni di persone che se la ridono, pensando ai profitti illeciti che si possono ricavare da una tragedia come il terremoto dell’Aquila, o per il mercimonio di denaro e di persone che emerge dagli ascolti, ci si preoccupi della violazione della sfera di riservatezza di queste persone a causa delle intercettazioni».

«I politici – premette innanzitutto Cascini – dovrebbero essere grati ai magistrati che anche attraverso l’uso di uno strumento investigativo indispensabile, quale le intercettazioni telefoniche, fanno emergere fatti gravissimi di corruzione nella politica e nella pubblica amministrazione».

Ma non solo: «Dovrebbero preoccuparsi di individuare strumenti per rendere più incisiva e efficace l’azione di contrasto al fenomeno della corruzione, oltre a mettere in campo iniziative per prevenire i fenomeni degenerativi cui stiamo assistendo».

«È invece paradossale – fa notare il segretario dell’Anm – che anzichè occuparsi del malato, ce la si prenda con il medico che cerca di curarlo».