La lista Marino. Scatole, cassetti: promemoria per trasloco?

ROMA – Ignazio Marino, mentre in Campidoglio scorre lenta la processione dei consiglieri che si dimettono, se ne va all’auditorium per la presentazione del nuovo Consiglio di Amministrazione. Parla ancora da sindaco, neppure più dimissionario. Ma i fotografi, più che a quello che dice, sono interessati a quello che il sindaco di Roma ha in mano. E’ un foglietto piegato. Con degli appunti scritti con inchiostro verde. I teleobiettivi fanno il loro lavoro e per fortuna Marino, a differenza di gran parte dei  suoi colleghi medici, scrive in una grafia comprensibile. Così i fotografi ci restituiscono quella che sembra in tutto e per tutto una lista.

E a scorrere cosa dicono quegli appunti:  “Scatole eleganti, due foto Tes (tessera?, ndr), piccolo mappamondo, scrittoio, cassetti”, viene immediatamente da pensare ad una lista di cose da portare via, ad una lista trasloco. Le ultime due parole sono evidenziate, la prima da una freccia e la seconda è inscritta in un cerchio. Tutto scritto nel colore dell’inchiostro preferito da sindaco Marino, il verde. Proprio come Palmiro Togliatti.

E che il trasloco coatto di Marino sia soltanto questione di tempo lo suggeriscono non le notizie ma il buon senso. C’è un ex assessore, Stefano Esposito, che parla di nomina del commissario già lunedì. Ottimistica previsione di uno dei 25 in fila per dimettersi. Poi però c’è la logica. Marino ha contro le opposizioni, il suo stesso partito, la maggioranza dei cittadini romani e, ultimo ma non per ordine di importanza, il Vaticano. Preoccupato, anzi fuoribondo, per le ripercussioni che il grottesco balletto del Campidoglio, può avere sul Giubileo.

 

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