Missione in Libia, Pd si astiene. Corallo: “Vanno sulla Sea Watch e poi non votano”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Luglio 2019 - 11:04 OLTRE 6 MESI FA
Missinoe in Libia, Pd si astiene. Corallo: "Vanno sulla Sea Watch e poi non votano" (foto Ansa)

Missione in Libia, Pd si astiene. Corallo: “Vanno sulla Sea Watch e poi non votano” (foto Ansa)

ROMA – Il Pd non parteciperà al voto sulla Libia, stamattina in Aula alla Camera. Questa la soluzione di mediazione proposta in assemblea dal capogruppo Graziano Delrio per superare le divisioni sulla missione in Libia.

Il Pd, lo stesso Pd che è andato sulla Sea Watch, quindi, decide di non partecipare al voto sulla Libia.

“Il PD va sulla nave – dice, intervistato da Radio Cusano, Dario Corallo, il giovane esponente del Pd che si candidò nella prima fase delle primarie – ma poi alla riunione del gruppo della Camera ha deciso di astenersi sul rinnovo delle missioni in Libia. Quando manca una linea, un criterio d’azione è normale che venga questo. Zingaretti non era neanche presente alla riunione del gruppo, Gentiloni e Minniti neanche”.

“Alla fine Franceschini – spiega – è intervenuto e ha detto: asteniamoci. Il Pd è un contenitore come tutti i partiti, se si deve fare un nuovo contenitore la cui ragione è la contrapposizione all’attuale gruppo dirigente non funziona. Quello che serve è elaborare una linea politica. Aiutiamoli a casa loro è diventato un argomento utilizzato dalle destre per non fare poi nulla. Il punto cruciale è una domanda che pone bene Rampini nel suo ultimo libro: è giusto che l’Etiopia o il Mali si svuotino dei suoi medici e dei suoi ingegneri? Da un lato serve la cooperazione internazionale, dall’altro serve una politica internazionalista delle sinistre che tornino a parlarsi. Un tempo il compagno socialista di Vattelapesca parlava allo stesso livello del compagno socialista dell’Italia o della Spagna, adesso questo non accade più. Adesso ogni partito socialista deve cavarsela da sé. Il PD zingarettiano è fondamentalmente in continuità con quello renziano, nel momento in cui è rappresentato in maggioranza dai franceschiniani”.

Fonte: Radio Cusano, Ansa.