Manovra, “Sud dimenticato” secondo D’Alema

Pubblicato il 7 Dicembre 2011 - 10:07 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ''Non commento mai in casi del genere. Dico soltanto, e senza alcun intenzione accusatoria, che Stefano Caldoro dovrebbe prendere atto della sua condizione di prigioniero di una maggioranza ormai non piu' credibile''. Lo afferma al Mattino sulla richiesta di arresto per Nicola Cosentino, Massimo d'Alema, in una intervista al termine di un viaggio nella crisi industriale in Campania.

''L'attenzione del governo Berlusconi'', ricorda D'Alema era ''totalmente assente di fronte ai problemi del Mezzogiorno. Speriamo – auspica – che il governo Monti segni un'inversione di tendenza''.

''Oggi – spiega l'ex premier – sono minacciate alcune realta' industriali fondamentali della Campania e di altre zone del Mezzogiorno. Tutti dobbiamo difenderle e dobbiamo chiedere al nuovo governo una politica industriale che salvaguardi questo patrimonio produttivo. Altrimenti rischiamo di arrivare con le gambe spezzate alla ripresa economica. Al Sud non mancano ne' le idee ne' le forze, ma occorre un piano strategico produttivo e di investimenti. Il Mezzogiorno deve tornare tra le priorita' del Paese''.

''Il cosiddetto decreto 'Salva Italia' – aggiunge – non e' un programma strategico, ma un insieme di provvedimenti per fronteggiare una situazione di eccezionale emergenza. e' un passo obbligato. E' da qui che bisogna ripartire. Perche', naturalmente, una grande responsabilita' l'avra' anche l'Europa''. La manovra, osserva ancora D'Alema, ''e' una medicina amara, ma inevitabile. La manovra contiene segnali di novita' che vanno nella direzione dell'equita' sociale, ma non abbastanza. Per questo ci impegneremo a correggerla''.

Adesso, affrontata l'emergenza, vi dovrà essere un'agenda per la crescita, per lo sviluppo''.