Meno 600 assessori e 3 mila consiglieri: tagli alle Province, i numeri

Pubblicato il 6 Dicembre 2011 - 12:17 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Meno 3 mila consiglieri provinciali, meno 600 assessori: saranno questi gli effetti dei tagli alle giunte provinciali stabiliti attraverso la manovra. Secondo il testo elaborato dal governo, entro il 30 aprile 2012 ogni Regione dovrà decidere quali competenze mantenere e quali invece delegare ai Comuni.

D’ora in poi, tra l’altro, i rappresentanti delle Province non saranno più eletti direttamente dai cittadini, ma dovranno essere eletti dai Comuni compresi nel territorio. Le Province dovranno anche, spiega Eugenio Bruno sul Sole 24 Ore, individuare anche il sistema elettorale con cui i municipi dovranno nominare i propri rappresentanti all’interno dei futuri consigli provinciali”. E se non lo faranno loro, sottolinea Bruno, “ci penserà direttamente lo Stato”.

Le Province hanno protestato contro i tagli, per bocca del presidente dell’Upi (Unione Italiana delle Province), Giuseppe Castiglione: ”Abbiamo sollevato da subito dubbi di costituzionalità sulla parte ordinamentale della Manovra che riguarda le Province. Oggi il presidente emerito della Corte Costituzionale, professor Capotosti, conferma autorevolmente la nostra posizione. Non si puo’intervenire con un decreto su una istituzione prevista dalla Costituzione”.