Missioni, Napolitano frena il governo: “Ridurle? E’solo un’ipotesi”

Pubblicato il 7 Luglio 2011 - 18:40 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 7 LUG –  Le riduzioni dei contingenti militari sono ”ipotesi che diventeranno decisioni effettive quando si sarà raggiunto il concerto con l’Onu e le organizzazioni internazionali”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel corso di una conferenza stampa al Quirinale.

”Ieri il Consiglio Supremo di Difesa ha ribadito l’importanza essenziale per l’Italia della partecipazione alle missioni internazionali. Stiamo discutendo di come ridurre il costo”, ha detto Napolitano, in una conferenza al Quirinale.

”Ritiriamo – spiega Napolitano a mo’ di esempio – dal fronte marittimo in Libia l’ammiraglia Garibaldi ma senza nulla togliere alla continuità della nostra partecipazione”. ”No a decisioni o ritiri unilaterali: Toghether out or toghether in”.

Al momento sono 14 le missioni all’estero che vedono impegnati 7.224 militari italiani: è questa la situazione aggiornata al 30 giugno scorso, secondo i dati del ministero della Difesa. Il contingente più numeroso (4.200 uomini) si trova in Afghanistan; segue il Libano (1.780) ed i Balcani (650).

I tagli chiesti dal governo avrebbero previsto un ridimensionamento dei nostri militari in Afghanistan a partire dall’inizio del 2012; tagli consistenti invece in Libano (700 militari in meno), in Libia (884) e nei Balcani (271), dove per il primo semestre 2012 è già prevista una ulteriore riduzione di 59 unità.

Il decreto di rifinanziamento delle missioni internazionali per il secondo semestre 2011 (nel caso della Libia il rifinanziamento è trimestrale) prevederebbe riduzioni di personale per un totale di 2.028 unità, secondo i dati forniti dalla Difesa.

Un taglio importante che porta il numero dei militari italiani impegnati ‘fuori area’ al 30 novembre 2011 a quota 7.222, rispetto ai 9.250 di media del primo semestre dell’anno.

L’importo del rifinanziamento, aveva spiegato il ministro Ignazio La Russa, è pari a 694 milioni, rispetto agli 811 del semestre scorso, con una riduzione di circa 120 milioni. Solo nel caso della Libia si passa da un costo di 142 milioni a 58 milioni.