ROMA – Davanti all’accusa di essere il “responsabile morale” dell’incendio al comitato elettorale di Gianni Lettieri ride. Poi, però, Luigi De Magistris si fa serio e annuncia un esposto alla magistratura per denunciare la “strategia della tensione” messa in atto ai suoi danni e sul voto di scambio. C’è di peggio. De Magistris sente odore di camorra intorno al suo avversario, e lo dice a chiare lettere: “”Nell’esposto – spiega l’ex pm ora candidato a Napoli per l’Idv – gli ambienti camorristici che ruotano intorno a Lettieri, con elementi seri sulla strategia della tensione messa in atto da lui e da persone a lui vicine, oltre all’intervento in queste ore per cercare di comprare voti”.
La città dipinta da De Magistris è manichea, i buoni da una parte e i cattivi dall’altra: ”A Napoli si stanno confrontando da una parte legalità, mani pulite, militanza entusiastica, dall’altra collusioni con la camorra e ambienti assolutamente inquinati che stanno cercando di turbare una delle pagine democratiche piu’ belle che la citta’ si appresta a scrivere”.
Quanto alle cause e agli autori dell’incendio della scorsa notte nel comitato di Lettieri, ”deve esprimersi la magistratura dopo gli accertamenti del caso. So solo che noi siamo estranei mentre dall’altra parte hanno alimentato una campagna per tentare di inquinare il voto, ma che non passera”’. Lettieri ha annunciato di voler andare dal prefetto di Napoli, dopo l’incendio. ”Può fare quello che vuole, io presento in procura un esposto molto circostanziato”. Malgrado le tensioni di queste ore, de Magistris si dice ”estremamente sereno. La stessa grande serenità voglio trasmetterla ai miei sostenitori ed a tutti i cittadini, anche quelli che finora hanno sostenuto Lettieri. Un grande messaggio di serenità, a tutti i napoletani”.
Poco dopo l’incendio Lettieri aveva evocato un clima da “anni di piombo” accusando De Magistris di non essersi dissociato dalla violenza. “Sono un magistrato, ho sempre lottato contro ogni forma di violenza e illegalità – è la replica di De Magistris – sono sempre stato molto attento alle deviazioni istituzionali e alle strategie della tensione. Da questo punto di vista la mia lontananza da qualsiasi strategia di questo tipo e’ totale, e la mia storia lo dimostra, a differenza della storia di chi si accompagna con personaggi accusati di essere collusi con la camorra e addirittura con familiari implicati in traffici di droga”. ”Sono io – aggiunge – che da un po’ di giorni avverto un clima strano che viene da quella parte. Parlano di anni di piombo, di Bin Laden alle vongole, di centri sociali, inventano discorsi su terrorismo, soviet, droga. E si inventano aggressioni. L’unico dato di fatto che abbiamo è l’aggressione neonazista che qualche settimana fa a Napoli ha anticipato la strategia portata avanti da Lettieri. Non dimentichiamo che un ragazzo candidato nella lista Liberi per Lettieri inneggiava a Hitler”, sottolinea l’ex pm.
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