Palermo, primarie Pd: Ferrandelli batte Borsellino. Sconfitto Bersani

Pubblicato il 5 Marzo 2012 - 08:42 OLTRE 6 MESI FA

Fabrizio Ferrandelli, vincitore delle primarie Pd a Palermo

PALERMO – Dopo Genova, Bersani perde le primarie anche a Palermo, e ora si profila una resa dei conti tutta interna al gruppo dirigente siciliano che si è presentato spaccato. Rita Borsellino, sostenuta dal segretario del Pd e dal resto del centrosinistra (Sel, Idv, Verdi, Fds), fallisce per una manciata di voti la candidatura a sindaco. Vince le consultazioni Fabrizio Ferrandelli, ex Idv sostenuto da pezzi dei democratici, con 9.945 voti e uno scarto di 148 preferenze sulla Borsellino, che si ferma a 9.787. Più distanziati gli altri candidati, Davide Faraone (Pd) con 7.975 e Antonella Monastra 1.750.

Palermo viene dopo Genova, dicevamo, ma anche dopo Milano, Napoli, Cagliari. Con la differenza – un aggravante?- che stavolta la scelta della segreteria nazionale è stata indirizzata a un candidato di sinistra-sinistra, niente accordi con l’Udc ecc, ma il risultato è stato il medesimo. E’ colpa del meccanismo delle primarie, va cambiato il regolamento? O è colpa delle candidature, impresentabili? Non sembra il caso della Borsellino, scelta proprio per un nome che in città è il riferimento più alto alla lotta alla mafia. Certo il tafazzismo del Pd è evidente: a ogni tornata di selezione del candidato sono pochissime le volte in cui ne presenta uno e uno soltanto da contrapporre al contendente, una volta vendoliano, un’altra volta dell’Idv. Alla fine tra i due litiganti è sempre il terzo a godere, anche se va riconosciuto che a Torino Fassino ce l’aveva  fatta comunque.

Ma le modifiche al regolamento delle primarie che a questo punto si imporrebbe e che Bersani adotterebbe volentieri è largamente osteggiata nel partito: e poi per fare cosa, le primarie delle primarie? Per ora l’istituto delle primarie offre una sola certezza: vince sempre l’outsider. Meglio dire il candidato che corre contro quello scelto dalla segreteria. Ancora a Genova Bersani ostentava serenità ma la lunga lista di passi falsi rischia di farlo apparire come un perdente seriale.

Secondo alcuni rappresentanti di seggio a Palermo ci sarebbe una cinquantina di voti contestabili, ma il numero esiguo non influirebbe sul risultato finale. Prima di ufficializzare l’esito, tuttavia, il comitato organizzatore delle primarie, riunito nella sede del Pd, sta esaminando la regolarità della consultazione procedendo con l’acquisizione delle schede e delle firme. Ferrandelli, 31 anni, però già festeggia sulle note di ‘we are the champions’. La prima bottiglia di spumante è stata stappata quando il comitato elettorale del giovane candidato ha raccolto i dati provenienti dall’ultimo dei 31 seggi in cui hanno votato in totale 29.580, diecimila in più rispetto le primarie di cinque anni fa, quando vinse Leoluca Orlando.

Ferrandelli è appoggiato da un cartello di 39 movimenti e dal pezzo del Pd che fa riferimento al senatore Beppe Lumia, al capogruppo all’Assemblea regionale Antonello Cracolici e all’area “Innovazioni” dell’ex ministro Salvatore Cardinale e del deputato Nino Papania. “Grazie a tutti quelli che hanno creduto in me; domani chiamerò gli altri candidati e le forze politiche del centrosinistra per vincere la battaglia finale”, dice a caldo e tra le lacrime Ferrandelli, mentre abbraccia la moglie. “Ce l’abbiamo fatta, qui ha vinto la politica e l’antimafia”, afferma felice il senatore del Pd Beppe Lumia, mentre Cracolici fa appello all’unità del centrosinistra.

“Durante la campagna delle primarie ho sempre detto che chiunque avrebbe vinto sarebbe stato il mio candidato -afferma – Immagino che a qualcuno possa servire qualche ora per assorbire una comprensibile amarezza, ma sono sicuro che da martedì saremo tutti insieme. La vera sfida comincia ora”. Il coordinatore dell’esecutivo regionale del Pd, Enzo Napoli, spiega che ”nonostante l’afflusso considerevole, le primarie si sono svolte regolarmente e se ci sono stati alcuni episodi dubbi sono assolutamente irrilevanti, ed escludo qualsiasi tipo d’infiltrazione, soprattutto di tipo malavitoso”.

Momenti di tensione si sono registrati in alcuni seggi, dove è intervenuta la Digos, che ha identificato alcune persone. In particolare nel quartiere Zen è stata segnalata una donna che avrebbe invitato la gente a recarsi al seggio dando loro un euro, la cifra necessaria per potere esprimere il voto.-