“Patroni Griffi affitta casa al Colosseo: vive in 210 mq lì vicino”

Pubblicato il 15 Gennaio 2012 - 17:28 OLTRE 6 MESI FA

Filippo Patroni Griffi (foto Lapresse)

ROMA – Continua la saga della casa del ministro Filippo Patroni Griffi sui quotidiani, dopo lo scandalo dell’appartamento al Colosseo pagato 177 mila euro per 109 metri quadrati datato 2008. Adesso, stando a quanto scrive Marco Lillo sul Fatto quotidiano, il ministro avrebbe affittato la casa della discordia a un funzionario dell’Onu e sarebbe andato a vivere vicino via Nazionale, verso piazza Venezia a Roma.

“Anche stavolta c’è di mezzo un consigliere di Stato. Il padrone di casa di Patroni Griffi infatti è Damiano Nocilla, ex segretario generale del Senato, nominato consigliere di Stato nel 2002. L’appartamento è stato venduto nel 2001 dalla Toro Assicurazioni del gruppo Fiat a un prezzo scontato rispetto a quello di mercato. “Io però”, tiene a precisare Nocilla, “ho pagato poco i due appartamenti comprati solo perché erano occupati. L’attico di 170 metri coperti l’ho poi venduto a un avvocato mente l’altro al quarto piano di 210 metri tutti coperti, l’ho affittato da pochi mesi al collega Patroni Griffi per 3 mila euro al mese. Anzi, per l’esattezza lui paga 3.600 euro ma le spese condominiali di 600 euro, le pago io. Il prezzo complessivo pagato allora è stato di un milione e 750 mila euro per i due appartamenti ma poi ho speso 240 mila euro per fare uscire gli inquilini più la ristrutturazione””, ricostruisce il Fatto.

Il quotidiano Libero invece rispolvera tutta la vicenda e unisce i tasselli con l’intento di dimostrare un filo che lega Patroni Griffi alla cosidetta “cricca” del G8 e dei Grandi Eventi. Ecco cosa scrive Roberta Catania:  “Il ministro per la Funzione pubblica negli anni ’80 aveva ottenuto una casa dell’Inps (anomalia, per un importante magistrato, che infatti un decennio dopo finisce nello scandalo “Affittopoli”). Nel 2001, con le dismissioni dei patrimoni, l’inquilino eccellente era riuscito anche ad agganciare il diritto di prelazione per la compravendita di 109 metriquadrati al prezzo d’occasione di 170mila euro. Tra la messa in vendita e il rogito, però, erano trascorsi sette anni. Poco se si considerano i normali tempi della giustizia, ma necessario ad appianare alcuni ostacoli usciti fuori strada facendo. Pare che l’iter sia stato velocizzato dal coinvolgimento di alcuni personaggi influenti e legati al giro della Roma che conta. A perorare la causa degli inquilini dell’immobile a due passi dai Fori Imperiali è stato un avvocato d’eccezione: Carlo Malinconico. L’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio di Mario Monti, dimesso da meno di una settimana, dopo il ritorno dell’attenzione sulle sue vacanze da 10mila euro pagate da Francesco De Vito Piscicelli, l’imprenditore al centro dell’inchiesta sui Grandi eventi e che oggi sta denunciando tutti coloro ai quali ha elargito «favori» o «mazzette» per oltre un milione di euro. Nell’affaire Patroni Griffi, altra coincidenza, figurano anche due tecnici che due anni fa erano finiti nelle intercettazioni dei carabinieri di Firenze per l’inchiesta sui grandi appalti del G8 e dei Mondiali di nuoto. Erano stati loro a eseguire la verifica dello stabile, che da bene di pregio era stato declassato per consentirne la svendita al ministro e altri 39 inquilini”.