Pd, Fassina: “Elezioni a ottobre”. Ma Bersani smentisce: “Puntiamo al 2013”

Pubblicato il 4 Giugno 2012 - 14:27 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La crisi non demorde, il parlamento è bloccato, il Pdl è in confusione. Bilancio: meglio votare a ottobre. Magari in un percorso concordato con la Ue verso le elezioni anticipate. L’analisi arriva dal responsabile economico del Pd, Stefano Fassina. Ovvero da un esponente di spicco del partito che finora ha appoggiato senza tentennamenti il governo Monti. Una frase non passata inosservata, tanto che Bersani ha rapidamente smentito tutto. ”Il Partito Democratico conferma che l’obiettivo sono le elezioni nel 2013”, ha detto il portavoce del segretario, Stefano Di Traglia.

In mattinata Fassina era intervenuto a Sky Tg 24 dicendo che il Pdl ”è in confusione” e se ”il Parlamento resta bloccato” e non si avvia la riforma elettorale, si dovrebbe anticipare la legge finanziaria e poi, ”in rapporto stretto con Bruxelles”, andare al voto in autunno. Fassina ha specificato che il suo ragionamento nasce dalla ”preoccupazione”, che l’Italia finisca come la Grecia. ”E’ chiaro – ha aggiunto – che tutti vorremmo arrivare alla fine della legislatura con un Parlamento in grado di fare le riforme per il paese”.

PRESUNTA TELEFONATA NAPOLITANO-MONTI Fonti della presidenza della Repubblica smentiscono all’Ansa che ci sia stata una telefonata tra il Capo dello Stato Giorgio Napolitano e il presidente del Consiglio Mario Monti sull’argomento Fassina, come inizialmente emerso. La notizia, secondo le stesse fonti, “è quindi priva di fondamento”, conclude l’Ansa.

IL COMMENTO DI DI PIETRO TORINO ”Siamo contenti che qualcuno dentro il Pd abbia alzato la testa ponendo un problema di fondo, cioe’ fino a quando un Paese democratico possa permettersi di avere al Governo persone che non devono rispondere ai cittadini sul loro operato”: lo ha detto il leader di Idv, Antonio Di Pietro a proposito delle dichiarazioni di Stefano Fassina su eventuali elezioni anticipate. A margine di un incontro su Tangentopoli organizzato dalla scuola di politica di Benvenuti in Italia, Di Pietro rispondendo ai giornalisti, ha aggiunto che ”fin dai primi giorni di questo governo avevamo detto che bisognava andare al voto per avere un governo politico. Questo e’ invece un governo di ragionieri che cercano solo di far quadrare i conti, e neanche ci riescono, senza guardare chi li deve pagare questi conti. Quando questo Governo si e’ insediato – ha aggiunto – avevano detto che era necessario per uscire dalla crisi, invece da allora sono aumentati il debito pubblico, lo spread, la disoccupazione, le tasse, il numero di famiglie che non arriva a fine mese e pure la mancanza di credibilita’ della politica. Gli italiani, dopo una prima illusione, ora convengono con noi, sulla necessita’ di un governo politico”.

Di Pietro ha infine criticato il Pd. ”Se e’ cosi’ spaccato – ha detto – e’ perche’ non e’ riuscito a fare la nuova legge elettorale, perche’ non sa fermare gli estremi o quelli che non si riconoscono nell’ortodossia di palazzo, come noi e i grillini, perche’ ha paura di perdere le elezioni. Questo Paese nel suo complesso – ha concluso – e’ fermo perche’ ha una classe politica ferma, l’Italia sta morendo per mano dei tanti Ponzio Pilato che la governano”.