Pdl, Berlusconi pensa alle liste civiche?

Pubblicato il 5 Giugno 2012 - 21:18 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 5 GIU – Silvio Berlusconi non fa che ripeterlo ai suoi fedelissimi: alternative al governo non ce ne sono e secondo quanto riporta l'Ansa starebbe pensando alle liste civiche.. Un leit motiv pero' che trova sempre meno seguito dentro un partito dove l'insofferenza e i malumori nei confronti dell'esecutivo orami sono alla luce del sole. Esempio e' la tensione in Aula sul ddl anticorruzione, le 'minacce' al ddl lavoro approdato a Montecitorio e finito nel mirino di diversi deputati pidiellini che chiedono ulteriori modifiche e lo slittamento dell'approvazione del fiscal compact.

Alla tensione sui provvedimenti del governo va aggiunta la confusione che regna tra le file pidielline in merito alla cosiddetta 'svolta' da imprimere al partito. Il Cavaliere, confessa chi lo conosce bene all'Ansa, continua a prendere tempo diviso tra i falchi che gli chiedono di porre fine all'agonia del partito prendendo le distanze dall'esecutivo oppure proporre un ingresso di politici nel governo e la pattuglia delle colombe che invece consiglia prudenza.

A prendere tempo sono anche alcuni degli ex forzisti della prima ora che avevano in programma la presentazione di un documento con cui battezzare la nascita di 'un'altra Italia', una nuova fondazione. Per il momento il progetto e il documento sono in standby. che Al di la' dei toni critici, lo stesso Berlusconi sa bene che in questo momento, con un partito ai minimi storici, intestarsi la responsabilita' di staccare la spina al governo e' una strada non praticabile. Il problema pero' per il vertice del partito e' quali contromosse adottare per frenare i mal di pancia ed il rischio di sgretolamento del Pdl. Gli occhi sono puntati al Senato dove domani Alfano illustrera' gli emendamenti di modifica alla riforma costituzionale che prevedono l'introduzione del semipresidenzialismo. Progetto che sta a cuore a Berlusconi anche se, l'ex premier sa bene che la strada per l'approvazione e' praticamente sbarrata. Ecco perche' bisogna pensare alle alternative nel caso, molto probabile, si andasse a votare con l'attuale legge elettorale. L'exit strategy per provare a recuperare consenso rimane l'idea di una lista civica da collegare al partito. In realta', nei piani dell'ex capo del governo, non c'e' una sola lista ma diverse e direttamente collegate con l'elettorato.

Il modello a cui guarda il Cavaliere resta sempre quello di Beppe Grillo, anzi raccontano che l'ex capo del governo abbia chiesto di registrare i comizi del comico genovese per poterli guardare dettagliatamente. Una delle ipotesi a cui avrebbe pensato Berlusconi e' quella di candidare i sindaci pidiellini giunti al secondo mandato e quindi non piu' ricandidabili: persone – sarebbe l'idea – che hanno un rapporto diretto con gli elettori. Altra ipotesi e' quella di pescare dal mondo imprenditoriale. Un progetto pero' smentito ufficialmente dal Cavaliere, cosi' come i boatos che vedrebbero Gerry Scotti, noto conduttore televisivo, pronto a scendere in campo nella lista civica a cui starebbe lavorando l'ex premier.

L'indiscrezione, nonostante la smentita anche del diretto interessato, ha avuto come effetto quello di agitare ancora di piu' le acque. Ecco perche' nel Pdl sale la richiesta al segretario di ''fare qualcosa'' entro pochi giorni per evitare la debacle. Per il momento non c'e' nulla di ufficiale anche se diversi deputati vicini al Alfano sussurrano che entro la fine della settimana l'ex Guardasigilli potrebbe annunciare la convocazione del congresso nazionale. Un'idea (e questo giustificherebbe lo stand by) che non convince del tutto il Cavaliere.