Pdl giocoso organizza la “classifica dei culi”. Mussolini quinta, chi sul podio? Manca il voto di Berlusconi

Alessandra Mussolini (Lapresse)

ROMA – “E a chi ha niente da fare, del tempo ne rimane…”, cantava Lucio Dalla nell’Anno che verrà. E di tempo ne rimane molto ai parlamentari Pdl. In una Camera schiacciata dall’iniziativa governativa e chiamata solo o poco più che a ratificare le leggi proposte dal Consiglio dei Ministri, i deputati della maggioranza hanno trovato un simpatico modo per passare il tempo. Memori probabilmente degli anni del liceo, hanno deciso di stilare una classifica sul lato B delle loro colleghe, insomma la “classifica dei culi”. Rigorosamente quelli di partito, classifica pare destinata a pubblicazione sul settimanale “amico” Panorama. L’iniziativa, a quanto pare, parte da Giancarlo Mazzuca, responsabile comunicazione del Pdl a Montecitorio, non si sa se da Panorama sollecitato oppure a Panorama inconsapevole . A raccontare, non tanto contenta, di questa iniziativa, è Alessandra Mussolini. La vulcanica deputata è indignata. Indignata per l’iniziativa s’intende, anche se, visto il clima, non è mancato chi ha attribuito la sua indignazione allo striminzito quinto posto assegnatole in classifica.

La Mussolini racconta: “In Transatlantico mi ferma Giancarlo Mazzuca e mi chiede “ma tu vuoi essere inserita al quinto posto della nostra classifica? Sai… ne scriverò su Panorama”. E io a lui, ingenua, “Classifica? Di chi ha presentato più disegni di legge?” E lui “disegni di legge? macché… io sto parlando di c…, il tuo sarebbe classificato al quinto posto”. E, infervorata, continua. “Una classifica sui c…? A questo lavora il responsabile della comunicazione del Pdl alla Camera? Da pubblicare su Panorama? L’ho lasciato lì e mi sono precipitata da Bonaiuti e da Cicchitto”.

Una questione di vitale importanza per le sorti del Paese, altro che guerra in Libia, emergenza immigrazione o riforma della giustizia, la classifica sui culi delle deputate Pdl viene portata immediatamente di fronte a due dei massimi dirigenti pidiellini. Il primo, Bonaiuti, fa capire che della classifica sa qualcosa ma che lui non c’entra. Il secondo, sincero o meno, strabuzza gli occhi e promette di intervenire in modo deciso. Ma la Mussolini è infuriata: “Ho detto a Bonaiuti e a Cicchitto che se esce una sola riga di questa roba possono star certi che lo scrivo io un articolo sull’Espresso, ma per fare la “mia” classifica, di quanto è lungo o corto il microchip dei nostri parlamentari. Sai che risate ci facciamo? E non basta. Ho già cominciato a girare per il Transatlantico sollevando il retro della giacca dei miei colleghi, lanciare un’occhiata e dire, “no, questo è troppo piccolo”, oppure “no, questo è troppo piatto”, o ancora “no, no, no, questo è troppo grasso”. Speriamo che non venga beccata dalla maestra la Mussolini, rischierebbe probabilmente una nota sul registro.

Ma diciamocelo, la classifica sulle qualità fisiche è uno sport un po’ sessista ma praticato in quasi tutti gli uffici. Chi può dire di non essere mai stato interrogato in simile materia? E allora perché stupirsi se se ne occupa il responsabile della comunicazione alla Camera, perché indignarsi? La domanda vera è un’altra, chi sono le prime tre classificate, e le ministre partecipano (la Carfagna in materia è dura da battere). Ma soprattutto, il Premier, è stato ascoltato?

Purtroppo ancora non è dato conoscere la classifica estesa, si sa solo che la Mussolini è in lizza per il quinto posto. Ma la questione è di vitale importanza, i vertici del Pdl sono in allarme. Si attende solo la presa di posizione di Berlusconi che, reduce da un’imperdonabile occasione mancata, una cena con mille donne, “un evento che non si può perdere” (ha detto testuale), di certo vorrà dare il suo competente contributo.

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