Il pene a Marte e le mani a Venere: i restauri “proibiti” di Berlusconi per le statue di Palazzo Chigi

Il pene a Marte e le mani a Venere: per volontà di Silvio Berlusconi le statue di Palazzo Chigi sono state restaurate, altro che regole sui falsi storici. E il maquillage è costato ben 70 mila euro. La scultura con i ritratti romani di Marco Aurelio e della moglie Faustina sui corpi degli dei dell’Olimpo è del 175 dopo Cristo.

Secondo quanto scrive Repubblica “su espressa richiesta del presidente del Consiglio, e su insistenti pressioni del suo architetto Mario Catalano, il ministero dei Beni culturali ha portato a termine un’operazione di “risarcimento” delle parti mancanti”.

Eppure le regole del ministro dei Beni culturali Sandro Bondi e del ministro dell’Economia Giulio Tremonti hanno tagliato i fondi per alla tutela del patrimonio artistico -46% per il 2011.

Secondo quanto ricostruisce Repubblica “autorizzato dall’ex soprintendente di Roma Giuseppe Proietti, il “reintegro” ha costretto al lavoro una dozzina di esperti del Collegio romano. Nel tentativo di limitare il falso storico, i tecnici del ministero hanno eseguito studi sulla forma e le misure delle parti mancanti attraverso confronti metrici su statue analoghe”.
Però il restauro ad hoc dipende da quanto resisterà il governo: “Nel nulla osta del 29 marzo 2009 l’allora soprintendente di Roma Angelo Bottini — preso atto della richiesta giunta dalla presidenza del Consiglio dei ministri dopo che un anno prima il premier era rimasto folgorato dalle statue — disponeva infatti che “il prestito durerà fino alla fine della legislatura””.

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