Renata Polverini, vince la senza lista con tanti voti

Pubblicato il 29 Marzo 2010 - 23:51 OLTRE 6 MESI FA

Renata Polverini festeggia in piazza del Popolo, a Roma. Inno di Mameli e urla di gioia dei suoi sostenitori la accompagnano, mentre commossa annuncia la vittoria. Vince la “senza lista”. La Polverini, dopo corsi e ricorsi porta a casa la vittoria ed è la nuova governatrice del Lazio.

Finiana ma “papista”, sindacalista, antiabortista e libertaria, non propriamente berlusconiana. È lei, la sindacalista “abbastanza” distante dal berlusconismo, colei che riscuote per questo un consenso “trasversale” fin dalle origini. È lei a prendere il posto di Piero Marrazzo e a spazzare via così lo scandalo che ha coinvolto la poltrona dell’ex governatore. Segretario Generale della Ugl, già CISNAL, dal Congresso del febbraio 2006.  Il 16 dicembre 2009 diventa ufficialmente la candidata a Presidente della Regione Lazio con Il Popolo della Libertà per le regionali.

È lei a parlare di rivoluzione il sistema della sanità laziale, a dir no alla chiusura degli ospedali, al taglio di posti letto e a un assessorato separato per la sanità. La sua è una vittoria del Pdl, che afferma la sua leadership in una regione-chiave come il Lazio ma è anche la prova che la politica della destra non si esaurisce nel nome di Berlusconi, anche se il premier ha sostenuto molto l’ex sindacalista.

Renata Polverini è anche, in parte, una vittoria dell’Udc, che l’ha scelta nel Lazio per evitare il successo della radicale Bonino. Casini ha la possibilità con lei di riconfermare la sua politica del “terzo polo” utile, contro il bipolarismo. Vince la Polverini sindacalista di centrodestra, allora, vince la finiana ma non troppo, la candidata che si è battuta per diventare simbolo della famiglia e della politica antiabortista, per la quale si è esposta anche la Chiesa, invitando i fedeli più o meno apertamente a barrare il suo nome nel segreto dell’urna.

Vince la senza lista.