Spunta la “contabilità” di Ruby: “Diamanti e soldi da Berlusconi”. Due nuove supertestimoni all’appello

Pubblicato il 27 Gennaio 2011 - 10:24 OLTRE 6 MESI FA

Ruby

MILANO Spuntano anche due testimoni ‘chiave’ e la ‘contabilità” di Ruby Rubacuori nell’inchiesta della Procura di Milano su presunte feste a luci rosse ad Arcore e nella quale Silvio Berlusconi da oltre un mese è indagato per concussione e prostituzione minorile. Sono questi alcuni particolari che emergono dai nuovi atti inviati dai pm milanesi alla Camera, allegati all’invito a comparire notificato questa mattina al consigliere regionale Nicole Minetti, e con i quali si ribadisce la richiesta di perquisire gli uffici di Segrate del fiduciario del premier Giuseppe Spinelli, ritenuti però di pertinenza della Presidenza del Consiglio.

Quanto agli appunti manoscritti da Ruby e trovati dagli investigatori nell’appartamento a Genova che la giovane marocchina condivide con il fidanzato Luca Risso, e sui quali sono in corso accertamenti, sono riportate le somme che si aggirano attorno ad alcune centinaia di migliaia di euro che le sarebbero state versate – questo il sospetto dell’accusa – da Berlusconi o per conto di Berlusconi. E poi ancora quasi cinque milioni di euro – cifra che collima con quanto ha detto la giovane in una conversazione intercettata – che avrebbe dovuto ricevere tra qualche mese dal premier. In particolare in un appunto la giovane marocchina scrive di dover ricevere ”4 milioni e mezzo da B. entro due mesi”. Oltre a ciò nelle perquisizioni sono state trovate buste contenenti dai 5 ai 10 mila euro in banconote da 500 euro e altra documentazione, tra cui fatture sequestrate alla Minetti per 50 mila euro relative ai canoni di affitto degli appartamenti di via Olgettina e bonifici bancari alla ex meteorina Alessandra Sorcinelli provenienti da un conto di Berlusconi.

Minetti, convocata per martedì prossimo, ha intenzione di presentarsi. Nelle 227 pagine recapitate oggi a Montecitorio e finite sul tavolo della presidenza della Giunta per le Autorizzazioni, i procuratori aggiunti Ilda Boccassini e Pietro Forno e il pm Antonio Sangermano hanno indicato ulteriori elementi probatori raccolti non solo con recenti atti di indagine, ma anche in seguito alle perquisizioni dello scorso 14 gennaio a casa di una decina di ragazze ospiti in passato a villa San Martino – sette delle quali vivono nel residence di via Olgettina – e nell’appartamento e negli uffici di Nicole Minetti, per altro ex igienista dentale del capo del Governo.

In quasi tutti i sequestri effettuati nelle case delle giovani, secondo quanto si legge nei nuovi atti, sono stati trovati numeri telefonici riconducibili a Berlusconi. E cosi’, tra le nuove ‘carte’, oltre agli appunti sequestrati a Ruby, su cui la giovane aveva riportato le consistenti ‘ricompense’ in denaro che avrebbe ricevuto e che avrebbe dovuto ricevere da Berlusconi, e ad una serie di sms e intercettazioni, ci sono anche le dichiarazioni di due ‘supertestimoni’ che davanti ai magistrati avrebbero confermato l’impianto accusatorio. La prima è una ventenne che nei giorni scorsi ha raccontato agli inquirenti le confidenze di una delle giovani che vivono nella palazzina di ‘Milano Due’ e che sono state ospiti a villa San Martino: la ragazza le avrebbe detto di aver avuto rapporti sessuali con il capo del Governo e, come corrispettivo, a suo dire, avrebbe ricevuto gratuitamente l’appartamento.

La seconda è Maria Makdoum, la danzatrice del ventre araba citata in una conversazione intercettata dell’ex prefetto Carlo Ferrigno. Lei ha raccontato dei festini a ‘luci rosse’ ad Arcore: ”Ognuna di noi – ha messo a verbale – si e’ seduta per la cena dove voleva. Finita la cena il presidente disse ‘E ora facciamo il Bunga Bunga’ e spiego’ che cosa era, cioe’ una cosa sessuale”. Poi ha aggiunto: ”Le De Vivo in mutande e reggiseno. Il presidente le toccava e loro lo toccavano nelle parti intime. Si avvicinarono anche a Emilio Fede che le toccava il seno e altre parti intime. Poi la ragazza brasiliana con perizoma ballava il samba in maniera hard”.

Ancora: ”Anche le altre ragazze ballavano facendo vedere il seno e il fondo schiena. Tutte loro si avvicinavano al presidente che le toccava nelle loro parti intime. Sono rimasta inorridita. Se avessi saputo prima quello che si faceva alla villa non sarei andata”. Infine, la giovane ha ricordato ai pm che ”nel giugno del 2010 Lele Mora mi chiese se ero interessata a partecipare ad una serata ad Arcore (…) e se volevo fare parte del suo harem. Mi trasferii a casa sua da giugno ad agosto. Mi sono recata ad Arcore a luglio” e, prima di entrare nella villa, ” si sono materializzate da una stradina laterale delle autovetture con i contrassegni della polizia di stato. Si trattava di una sola macchina con un lampeggiante”.