Scuola, “basta compiti per le vacanze”. Parola di ministro Maria Chiara Carrozza

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Luglio 2013 - 15:07 OLTRE 6 MESI FA
Scuola, "basta compiti per le vacanze". Parola di ministro Maria Chiara Carrozza

Il ministro per l’Istruzione, Maria Chiara Carrozza (Foto Lapresse)

ROMA – Chiudete i libri e correte al mare. Anzi, portate con voi in spiaggia il vostro libro preferito e tra un tuffo e l’altro immergetevi nelle letture che più vi appassionano.  A dire basta ai compiti per le vacanze, è stata il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, che in un’intervista al quotidiano il Messaggero sfata un paio di cliché sulla scuola. Per Carrozza “non serve a niente imporre tonnellate di versioni di latino o decine di problemi da risolvere. Vengono smaltiti meccanicamente”. E aggiunge: ”Sarebbe bello che a ogni ragazzo fosse fornita una lista di libri perché selezioni le sue letture delle vacanze” anche perché ”un bravo insegnante è quello che stimola la curiosità e incoraggia la scelta”.

A colloquio con Maria Latella, il ministro esplora i nodi cruciali del sistema scolastico italiano. Nell’università italiana, osserva, ”non si lascia abbastanza libertà ai giovani”. Gli atenei del nostro Paese sono troppo ”strutturati” e troppo ”gerarchici”. ”Il professore anziano fa da tappo. E negli enti di ricerca non c’è sufficiente turn over”. Per cambiare le cose, dice, ”chi vince un progetto europeo dovrebbe poter essere chiamato dall’università senza passare per concorsi nazionali”.

Ai ragazzi italiani, aggiunge, ”bisogna far sapere che una laurea in materie scientifiche e tecnologiche aiuterà a trovare lavoro’‘. In questo senso occorre ”preparare i percorsi dalla medie”.

Quanto ai ritardi della digitalizzazione e al rinvio dell’adozione degli e-book nelle scuole spiega: “Bisogna portare prima internet in tutte le scuole”. ‘‘La priorità” è ”investire in edilizia scolastica’‘. Serve infine ”un atto di coraggio”, sottolinea, ”perché soldi non ce ne sono e quelli che ci sono dovrebbero andare all’istruzione. I nostri giovani possono salvare questo Paese. Ma se li mandiamo tutti via, siamo finiti”.

Il ministro parla anche del suo rapporto con il premier Enrico Letta, che è di Pisa come lei:  città piccola, Letta e Carrozza si conoscevano da molto prima che lei fosse chiamata a Viale Trastevere e “da quando sono diventata rettore ci siamo frequentati di più. Lui aveva studiato al Sant’ Anna”. Stesso ambiente, famiglie colte, Carrozza definisce Letta ”empatico ed anche autorevole”, e sulla possibilità di un rimpasto di governo dice di non aver ”mai creduto all’ipotesi”.