Siniscola, assessore Paola Fadda inneggia al fascismo su Fb: bufera in Comune

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Ottobre 2016 - 06:20 OLTRE 6 MESI FA
Siniscola, assessore Paola Fadda inneggia al fascismo su Fb: bufera in Comune

Siniscola, assessore Paola Fadda inneggia al fascismo su Fb: bufera in Comune (Foto archivio Ansa)

NUORO – Inneggiare al fascismo su Facebook. Paola Fadda, assessore alla Cultura del Comune di Siniscola, in provincia di Nuoro, ha postato un video sulla sua pagina Facebook in cui appare in una vacanza a Predappio e dove invita un suo parente a fare il saluto romano. L’assessore non sarebbe la sola ad inneggiare al fascismo e al duce nella giunta di centrodestra e la polemica è inevitabilmente scoppiata in Comune.

L’assessore si è così inevitabilmente ritrovata al centro di aspre polemiche e condanne per il suo comportamento. Tanti i concittadini che continuano a far girare il video che è costato alla Fadda una lunga sequela di insulti. Ma questo non sarebbe l’unico episodio censurabile dell’amministrazione del comune di Siniscola, guidato da una lista civica vicina al centrodestra: il presidente del consiglio comunale, Luigi Floris, circa un mese fa avrebbe postato, sempre su Facebook, una foto di Mussolini con il commento “viva il duce”.

I gruppi di opposizione gridano allo scandalo e chiedono dimissioni e chiarimenti a sindaco e maggioranza. Antonio Satta, consigliere del gruppo Zente Noa, ha dichiarato:

“Abbiamo un assessore che va a Predappio e posta un video mentre invita una persona a fare il saluto romano, poi c’è la figura più alta del consiglio comunale che scrive ‘viva il duce’ e infine, ciliegina sulla torta, il sindaco Gianluigi Farris che dentro questo contesto mette un ‘mi piace’ su una foto che raffigura il saluto romano. Noi insieme agli altri gruppi di opposizione stiamo chiedendo le dimissioni del presidente consiglio perché è palese l’inneggio al fascismo. Ma stiamo chiedendo anche al sindaco e all’assessore alla Cultura che relazionino in consiglio in merito alle loro esternazioni. Su questa vicenda gravissima non demorderemo finché non sarà fatta piena luce”.