John McCain choc: “I clandestini causano di proposito gli incidenti d’auto”

Pubblicato il 21 Aprile 2010 - 20:18 OLTRE 6 MESI FA

John McCain

La rabbia del Tea Party, il movimento politico americano ultra-conservatore che più osteggia l’amministrazione Obama, attira il partito repubblicano. E radicalizza le posizioni dei suoi esponenti di spicco, che per paura di perdere voti fanno a gara nel superarsi a destra.

Emblematico è il caso dell’Arizona, segnalato dal sito americano Gawker, e del suo senatore più famoso: l’ex-candidato alla presidenza John McCain. Che per sponsorizzare la nuova e severissima legge anti-immigrazione – in attesa della firma del governatore dello Stato, Jan Brewer – arriva ad accusare i clandestini di «causare di proposito incidenti d’auto sulle autostrade».

Una denuncia shock, secondo Gawker, tanto ridicola quanto infondata, di cui sembra poco convinto – all’atto di pronunciarla – persino lo stesso McCain. Che, in passato, si era invece distinto per aver proposto una legge (da molti considerata una sorta di sanatoria) per la regolarizzazione degli immigrati clandestini.

L’approccio “umanitario”, che ai tempi gli aveva scatenato contro le frange più conservatrici del partito, non deve aver pagato nemmeno sul lungo termine. Così il veterano del Vietnam ha indossato una ideale “camicia verde” e ha sposato in toto la linea più intransigente, come molti dei suoi compagni di partito.

«La rabbia del Tea Party sta spingendo i repubblicani dell’Arizona, a cominciare dal senatore John McCain, a temere per le proprie poltrone e ad appoggiare, di conseguenza, norme che altrimenti avrebbero osteggiato» scrive Gawker. Nemmeno i più moderati, infatti, hanno avuto il coraggio di opporsi alla legge che, tra le altre cose, autorizzerà la polizia a fermare chiunque per strada e a chiedergli i documenti.

Quella che si aprirà in Arizona, sarà insomma una vera e propria “caccia al clandestino” che, secondo il repubblicano Bill Konopnicki, «farà assomigliare l’Arizona all’Alabama degli anni ‘60». Un quadretto a dir poco inquietante, se si tiene conto che a scrivere la legge è stato il senatore dello Stato Russell Pearce «da tempo considerato imbarazzante perché politicamente scorretto dai membri più moderati del suo partito» a quanto scrive il New York Times.

Basta ricordare il piccolo scandalo che scoppiò nel 2007, quando Pearce fu fotografato insieme a un conosciuto attivista neo-Nazista, di cui poi dichiarò di ignorare l’affiliazione. Ma nel 2006, ricorda sempre il New York Times, Pearce era già balzato agli onori delle cronache per aver “inavvertitamente” spedito un’e-mail ai suoi supporter che conteneva in allegato un documento redatto da un gruppo di sostenitori della supremazia della razza bianca.