Le navi da guerra iraniane attraverseranno il Canale di Suez: la paura di Israele

Un'immagine del Canale di Suez

TEHERAN – Attraverseranno il Canale di Suez le due navi da guerra iraniane che hanno fatto salire la temperatura nel Mediterraneo tra Teheran e Tel Aviv. La televisione di stato della Repubblica ha confermato il passaggio che in precedenza fonti dell’autorità del Canale avevano smentito.

”Un ufficiale della marina iraniana – ha scritto sul suo sito la televisione di Stato in inglese PressTv – ha confermato le notizie secondo le quali due navi da guerra iraniane devono attraversare il Canale di Suez”. ”Secondo l’ufficiale – aggiunge l’emittente – le navi si stanno dirigendo verso il Canale di Suez”. La tv iraniana ha detto che le autorità egiziane non vedono ”nulla di male” nel passaggio di due navi da guerra iraniane nel Canale di Suez.

L’iniziativa iraniana è stata subito bollata a Gerusalemme come ”una provocazione” dal ministro degli Esteri, Avigdor Lieberman, secondo il quale la comunita’ internazionale deve rendersi conto che Israele ”non potra’ tollerare” a lungo episodi simili. E affrontata in Usa con la dichiarazione che il presidente Barack Obama ”e’ consapevole” dei piani dell’Iran di far transitare le due navi attraverso Suez.

E’ stato proprio Lieberman a svelare lo scenario in una dichiarazione diffusa a margine di un intervento dinanzi alla Conferenza delle organizzazioni ebraiche americane.

Salvo sorprese le due navi faranno sventolare nel Mediterraneo le bandiere iraniane: una cosa che non accadeva dal 1979, ha notato Lieberman con irritazione e inquietudine. Parlando a Gerusalemme, il ministro degli Esteri – esponente dell’ala radicale della destra israeliana – ha accusato la comunita’ internazionale di non aver saputo finora reagire ”al ripetersi delle provocazioni iraniane”.

Un atteggiamento che a suo giudizio sta facendo crescere ”la baldanza e l’autostima” di Teheran. E che, al contrario, preoccupa profondamente Israele, che si sente minacciato direttamente dai programmi nucleari del regime degli ayatollah: convinto com’è, a dispetto delle smentite della Repubblica Islamica, che essi abbiano evidenti finalità militari e non possano non avere quale bersaglio potenziale l’odiato ”nemico sionista”. Per questo – ha avvertito Lieberman – la comunità internazionale deve comprendere che lo Stato ebraico ”non potra’ tollerare provocazioni simili per sempre”.

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