Fitto contro Vendola: “In Puglia la sanità è un disastro”

Pubblicato il 12 Luglio 2010 - 19:45 OLTRE 6 MESI FA

Raffaele Fitto

Sulla cura per il sistema sanitario pugliese tra il governatore Nichi Vendola e Raffaele Fitto, ministro per i rapporti con le Regioni, lo scambio di battute è aspro. Vendola prova un piano di rientro sanitario, anche se doloroso, e bacchetta le scelte di Roma e le sforbiciate della manovra. Fitto accusa il presidente pugliese di polemizzare in modo sterile.  ”La situazione della Regione Puglia e’ disastrosa dal punto di vista finanziario e gestionale. Per affrontare questa situazione si cerca un diversivo polemizzando con Tremonti, Berlusconi o con il governo nazionale”.

“La verità, differente – ha detto Fitto – è che siamo in una condizione nella quale ognuno deve essere chiamato alle proprie responsabilità. Vendola come altri presidenti di Regione non ha motivo di polemizzare con il governo perche’ la manovra non tocca in alcun modo la sanità. Risolvere il disastro della sanità- ha detto ancora – sarebbe più che necessario per far quadrare i conti visto che il peso della manovra per la Puglia si aggira sui 350 milioni di euro, ossia il deficit accertato speso ogni anno”.

”Non vorrei interrompere il clima instaurato nell’incontro di qualche giorno – ha poi aggiunto – ma diciamoci la verita’: quello a cui fa riferimento la Regione Puglia e’ un piano di rientro che bisognava fare entro marzo del 2008 e quindi siamo gia’ in netto ritardo”. ”La manovra non incide in alcun modo sulla sanità e quindi non c’entra nulla, visto anche che pochi mesi fa abbiamo sottoscritto il nuovo patto per la salute che dà 4 miliardi di euro in piu’ alle Regioni e quindi anche alla Puglia. Non solo, chiariamo anche che il patto di stabilita’ non puo’ in alcun modo giustificare la situazione della sanitàpugliese”.

Eppure Vendola vuole proprio puntare a ricostruire proprio uno dei settori più critici dell’era Fitto, la sanità: “Il Piano di Fitto aveva molti difetti. Intanto conteneva l’errore di spaccare in due il sistema ospedaliero: parte chirurgica e parte medica. E poi aveva anche qualche elemento di discriminazione sociale”, ha detto il governatore. “Perchè se tu tagli senza offrire una alternativa questo va male e i cittadini lo percepiscono come un fatto insopportabile”