Aumento Iva, riccometro, Kyenge, calciomercato: rassegna stampa e prime pagine

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Giugno 2013 - 09:35 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – «Inevitabile l’aumento Iva». Il Corriere della Sera: “Realismo al governo. Due ministri spiegano che trovare i soldi per fermare l’aumento dell’Iva e togliere l’Imu sulla prima casa è impresa ardua. «In questo momento soldi per evitare l’aumento dell’Iva non ce ne sono» dice chiaro il responsabile dello Sviluppo Zanonato. Il collega dell’Economia, Saccomanni è altrettanto netto: «Gli 8 miliardi di interventi compensativi al momento non sono rinvenibili».”

Aumento Iva, tensione nel governo. L’articolo a firma di Roberto Bagnoli:

“La Banca centrale europea chiede all’Italia di rispettare la linea del rigore dentro la gabbia del 3% e il ministro del Tesoro Fabrizio Saccomanni garantisce che «quest’anno il target del deficit/Pil sarà al 2,9%». «Abbiamo già rassicurato la Bce, è un risultato possibile — ha aggiunto — se ognuno farà la propria parte». Di fronte a questo impegno, sullo sfondo delle scelte di politica economica, restano l’abolizione dell’Imu sulla prima casa e del rincaro di un punto dell’Iva. Due interventi che costano 8 miliardi e «che — ha ricordato il ministro rispondendo a un question time al Senato — fanno ipotizzare interventi compensativi di estrema gravità che al momento non sono rinvenibili». Se aggiungiamo la nuova secca dichiarazione del ministro dello Sviluppo Flavio Zanonato che a Porta a Porta ha confermato che «in questo momento soldi per evitare l’aumento dell’Iva non ce ne sono», lo scenario più credibile sarà quello di un rinvio a fine anno dell’aumento Iva e dell’abolizione dell’Imu sulla prima casa ma compensata da un riordino delle imposte sugli immobili. Tanto più che nuove critiche all’Imu sono arrivate ieri dalla Banca d’Italia che, in audizione al Senato, ha parlato di un prelievo opaco, iniquo, penalizzante per le imprese e che, a causa del catasto non aggiornato, ha favorito i ricchi.”

Il piano Letta sul lavoro. La trattativa con l’Europa su fondi e accesso al credito. L’articolo a pagina 3 de Il Corriere della Sera:

“Coordinare e valorizzare le migliori esperienze in tema di mercato del lavoro è l’obiettivo del vertice di oggi a Palazzo Chigi con i ministri dell’Economia e del Welfare di Spagna, Francia e Germania, ma si discuterà anche del Consiglio europeo del 27, e della decisioni che lì potrebbero essere prese. Intanto domani il consiglio dei ministri dovrebbe approvare un decreto e un disegno di legge con misure di semplificazione e sviluppo per le imprese mentre il pacchetto lavoro, con la detassazione delle assunzioni dei giovani slitta di una settimana. Sgravi sulle assunzioni: Il pacchetto lavoro sarà adottato con un provvedimento d’urgenza, un decreto legge, ma non domani, perché prima il governo, attraverso il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, vuole svolgere un confronto con i sindacati, cominciato ieri. E soprattutto perché non sono state ancora trovate tutte le coperture necessarie agli sgravi sulle assunzioni. Il governo vuole concederli per un periodo di due anni alle aziende per ogni assunzione a tempo indeterminato di un giovane fino a 29 anni. Nel decreto finiranno anche una serie di misure a costo zero di modifica della riforma del mercato del lavoro Fornero. Verranno ridotti al massimo gli intervalli tra un contratto a termine e l’altro e ampliata la possibilità di stipularli senza causale. Cadranno una serie di vincoli sull’apprendistato (obbligo di assumere il 30 e il 50% dei precedenti apprendisti, vincoli sulla formazione). Altre norme riguarderanno il potenziamento dei tirocini formativi e delle politiche attive per l’impiego, con l’obiettivo di intercettare tutti e subito i 400 milioni di fondi europei del programma Youth.”

L’impoverimento dei professionisti per i giovani. Redditi dimezzati. L’articolo a firma di Isidoro Trovato:

“La casta? Loro non l’hanno neanche conosciuta. Come quelli nati dopo il 1989 che non ricordano l’Urss, il muro di Berlino e il mondo diviso in due blocchi, i giovani che diventano professionisti oggi non conosceranno posizioni di rendita, categorie privilegiate, casta di potenti e benestanti. Attenzione, non che tutti i professionisti si siano ridotti in povertà. Anzi. Il mondo professionale assiste a una polarizzazione sempre più accentuata: da una parte i più anziani (chiamiamoli over 40) che hanno potuto vivere situazioni economiche e sociali più convenienti e dall’altra i giovani (gli under 40) che sono incappati in una delle fasi più delicate e complesse della storia del nostro Paese dal dopoguerra a oggi. I dati forniti dall’Adepp (Associazione degli enti previdenziali privati) parlano chiaro: il reddito medio dei professionisti under 40 risulta, in media, inferiore del 48,4 per cento rispetto al reddito degli over 40. Tra le donne di generazione diversa la differenza percentuale sale fino al 55,8 per cento. Obiezione: è fisiologico che i giovani guadagnino meno di chi ha 30 o 40 anni di professione alle spalle. Vero. Ma un conto è guadagnare di meno, altro è essere nelle condizioni di dover fare i salti mortali per arrivare a fine mese. Probabilmente chi ha sostenuto un lungo percorso formativo e abilitativo si attendeva qualcosa di più dalla professione. Naturalmente la crisi non colpisce tutti allo stesso modo: avvocati e architetti vivono la loro peggior flessione di sempre, veterinari, agronomi, chimici e geologi dichiarano un reddito annuo di circa 15 mila euro. Solo poco meglio vanno i geometri, i biologi e gli psicologi. Nel passato si poteva anche dubitare che qualcuno abusasse del nero (dubbio legittimo anche oggi) ma i giovani professionisti non parlano più di benessere, dichiarano di non riuscire più a far fronte alle spese previdenziali.”

La trincea dei negozi in crisi. Promozioni anche via sms. L’articolo a firma di Annachiara Sacchi:

“«Pirati» dell’offerta e rispettosi delle regole, negozianti strozzati dai debiti e surfisti delle promozioni. Tutti contro tutti. La polemica si inserisce in una stagione drammatica per i commercianti lombardi: tra pioggia, basse temperature e crisi, a Milano e in molte città della regione le vetrine dell’abbigliamento hanno ridotto i ricavi anche di un quinto. Il confronto tra il primo quadrimestre del 2012 e quello del 2013: vendite crollate del nove per cento in Lombardia (contro l’11,45 nazionale), a Milano in aprile gli incassi sono scesi del 12 per cento. Ma il record è di marzo: meno 20. Nessuno ha comprato bermuda, gonnelline e costumi — anche perché, fino a qualche giorno fa, avrebbe rischiato la polmonite — e adesso che è arrivato il caldo è già ora di saldi. In teoria, si parte il 6 luglio e si va avanti per due mesi. In pratica, basta cercare. La crisi aguzza l’ingegno. Serve un passo indietro: dal 9 giugno 2012 all’8 giugno 2013 Regione Lombardia ha concesso una deroga al divieto di fare sconti, promozioni e offerte nei trenta giorni prima dell’avvio dei saldi. «Una decisione per venire incontro ai commercianti», aveva detto l’allora assessore Stefano Maullu. Litigiosi come sempre, gli imprenditori si divisero tra favorevoli e contrari. Giro di pareri, indagine Swg per Confesercenti, maggioranza di «no perché così siamo penalizzati», ed ecco la recente decisione della giunta lombarda (nel frattempo cambiata con la guida di Roberto Maroni): nessuna proroga. Il nuovo assessore, Alberto Cavalli commenta: «Fin dall’inizio è stato spiegato che la sperimentazione sarebbe terminata dopo un anno. È vero, le opinioni sono frammentate, molti commercianti sono a favore del ritorno al regime ordinario mentre la grande distribuzione chiede promozioni anche a ridosso dei saldi. Ho preso l’impegno di analizzare i dati e definire una soluzione il più possibile condivisa».”

Accuse e veleni su prelati e sesso. Indaga la Procura. L’articolo a firma di Riccardo Bruno:

” Francesco Zanardi apre la porta del suo modesto appartamento a Savona e mostra sopra il campanello il disegno di un impiccato. «L’ho trovato una settimana fa. Poi hanno forzato l’auto, senza portare via niente. Ho paura». Il fondatore della rete l’Abuso, l’associazione che si batte contro i preti pedofili, è il motore di una nuova denuncia che arriva direttamente dentro le stanze più nobili del Vaticano. Uno scandalo a luci rosse: alti prelati, festini, sesso e giovani, a volte anche minorenni. Anche se c’è il sospetto che possa trattarsi solo di veleni e ricatti. «Alla fine del 2011 mi telefona un manager che lavora per la Santa Sede. Mi racconta che era lui a reclutare e portare dentro i ragazzini. Era pentito e voleva far sapere tutto». Il primo a mostrarsi cauto è lo stesso Zanardi, elettricista di 42 anni con alle spalle una storia personale di abusi che lo ha portato a fare della lotta ai cattivi sacerdoti la sua ragione di vita. «Io stesso ho voluto verificare che lavorasse davvero dentro la Santa Sede. Ho contattato direttamente i ragazzi, mi hanno confessato che così riuscivano a campare». Zanardi registra le telefonate, nelle quali vengono elencati incontri, dettagli e nomi dei protagonisti. E consegna gli audio, quattordici, alla Procura di Savona.”

“Iva e Imu, mancano i soldi”. La Stampa: “Mancano i soldi per evitare l’aumento dell’Iva e per eliminare l’Imu sulla prima casa. Ad affermarlo sono i ministri Saccomanni e Zanonato: «Servono 8 miliardi ma non ci sono». Intanto Germania e Bce avvertono l’Italia: «Rispettate il tetto del 3% sul deficit». Malumori nel Pdl. Slitta anche il decreto sull’occupazione.”

Cambia il riccometro: stop ai furbetti. L’articolo a firma di Paolo Russo:

“Niente più libri scolastici e asili nido gratuiti o sconti sulle bollette di luce e gas per chi dichiara redditi da fame ma possiede barca e villa. A stanare i «furbetti del welfare» arriva dopo mesi di lunghi tira e molla il nuovo Isee, che ha ottenuto ieri il via libera dalla Conferenza Stato- Regioni. Il nuovo «riccometro» sotto forma di Dpcm passerà ora all’esame delle commissioni parlamentari competenti ma solo per un parere. Poi, a breve, come ha assicurato il Ministro del lavoro Enrico Giovannini, arriverà il varo definitivo del Governo, che punta molto sullo stana-furbetti anche per graduare l’esenzione dall’Imu sulla prima casa e quella dai ticket sanitari. Gli sconti sul telefono Con il nuovo Isee dovrà fare i conti il 30% degli italiani che chiede accesso alle prestazioni sociali più disparate, dagli assegni familiari all’accesso privilegiato agli asili nido, dal diritto universitario alla social card. Ma con il nuovo riccometro si avranno anche sconti sulle bollette telefoniche e della luce, la fornituragratuita o semi gratuita dei libri scolastici, il reddito di cittadinanza e i servizi socio sanitari domiciliari e diurni semiresidenziali. Sconti sono previsti anche per le badanti, con possibilità di detrarre dal reddito fino a 19.500 euro.”

Dagli insulti a sfondo razziale all’“augurio” dello stupro. Un bersaglio di nome Kyenge. L’articolo a firma di Francesca Paci:

“Stavolta, in realtà, s’è indignato l’intero arco costituzionale. Ma l’attacco della leghista Dolores Valandro detta Dolly andava così al di là di qualsiasi pur farneticante polemica politica («nessuno stupra il ministro Kyenge?») da poter solo unire in inequivocabile biasimo parlamentari di ogni sesso e colore, dal premier Letta ai 5Stelle fino allo stesso imbarazzato Carroccio, che dopo essersi dissociato ha provveduto all’espulsione dell’ingombrante attivista. Sì, perché i primi 47 giorni governativi dell’oculista italo-congolese chiamata a guidare il ministero dell’Integrazione sono segnati da un numero di insulti inversamente proporzionale agli attestati di solidarietà. Ieri, se l’improvvida Dolly non avesse postato su Facebook l’impostabile, pochi dei suoi colleghi avrebbero commentato l’ennesimo affondo di «Libero» che sotto l’illustrazione di una labbruta africana smascherava la nuova malefatta: «La Kyenge s’è integrata: contromano in auto blu».”

M5S, linea dura con la Gambaro. L’articolo a firma di Andrea Malaguti:

“In ogni caso si allontana. Con lui c’è Paola De Pin. Escono anche Cristina De Pietro, Rosetta Blundo e Ivana Simeoni. Si mordono le labbra. Hanno un viso da via Crucis e la Gambaro è la loro martire. Perché proporne la cacciata? E, soprattutto, dove sta precipitando il Movimento? Chi resterà in piedi dopo questa ordalìa insensata? È l’anteprima del Giorno del Giudizio, la velenosa anticipazione di una surreale Autodafé prevista lunedì alla Camera. Sarà quello il momento in cui, nel corso di una riunione plenaria, i 160 parlamentari pentastellati si scanneranno su un ordine del giorno anticipato sul blog di Grillo e firmato dai portavoce di Palazzo Madama (entrante e uscente) Nicola Morra e Vito Crimi. «La cittadina-senatrice Adele Gambaro, con le sue ripetute dichiarazioni ai media nelle quali ha esternato analisi politiche attaccando Beppe Grillo, ha messo in atto un’azione lesiva dell’immagine e dell’attività del Movimento». Non si punta il dito contro la regina di Picche di Alice nel Paese delle Meraviglie. A meno che non si voglia perdere la testa.”

Galliani, alt alla Juve. Un vertice per Tevez. Inter-Roma in lotta cercano Nainggolan. L’articolo de Il Corriere della Sera a firma di Monica Colombo:

“«Non parteciperemo ad aste» urla Beppe Marotta. La Juventus che nelle scorse settimane aveva raggiunto con Kia Joorabchian, procuratore di Carlitos Tevez, una bozza di accordo triennale a 6 milioni di euro (4,5 più bonus), dopo aver incontrato ieri a Milano l’agente iraniano dell’Apache ha smentito l’appuntamento e ha negato un interesse nei confronti dell’argentino. In questo momento Tevez è più vicino al Milan anche grazie ai rapporti instarautisi fra Adriano Galliani e il suo entourage dal gennaio del 2012. Quando, a un passo dal vestire la maglia rossonera, l’Apache fu stoppato con la mancata cessione di Pato al Psg. Ieri Joorabchian non solo ha avuto il colloquio segreto (e smentito) con i bianconeri ma, nel suo blitz milanese, si è concesso una riunione di un’ora con l’ad rossonero in un noto hotel della zona della Stazione Centrale (presenti anche gli intermediari Giuseppe Riso e Vlado Lemic). Appena atterrato a Malpensa, di ritorno da Atene (dove ha fatto tappa la crociera sulla Msc Fantasia), il vice presidente rossonero ha raggiunto il procuratore dell’attaccante del City per valutare un trasferimento a Milano (accordo triennale a 5,5 milioni). Ma ogni mossa del mercato milanista dovrà sottostare a questa regola: ogni ingresso sarà prima subordinato a una cessione. Ecco perché prima di acquistare Carlitos (legato da un altro anno di contratto ai citizens), il Milan dovrà vendere un attaccante. Da via Turati ribadiscono che l’ingresso di Tevez sarebbe slegato dalla eventuale cessione di El Shaarawy, ma sarebbe piuttosto da mettere in relazione alla cessione di Robinho, che piace a Santos, Fluminense e Flamengo (che però non hanno ancora formalizzato offerte ufficiali: le trattative del Santos sono congelate in attesa dello sbarco del neo tecnico Marcelo Bielsa).”