ROMA – “Berlino ha più turisti di Roma” scrive Roberto Giardina su Italia Oggi. “La capitale tedesca, con 12 milioni di visitatori, è al terzo posto dopo Londra e Parigi”.
La settimana scorsa mi hanno invitato alla Casa delle donne a Roma per una festa italo-tedesca. Con il fine di presentare Berlino, un’iniziativa dell’ente del turismo della capitale tedesca, VisitBerlin, in collaborazione con la Emons, casa editrice creata da Victoria von Schirach, specializzata in audiolibri: hanno da sempre molto successo in Germania, ed erano quasi sconosciuti da noi. Se gli italiani leggono poco, possono almeno ascoltare, e Victoria è giunta con successo ad avere in catalogo qualcosa come 200 titoli.
Festa molto tedesca in uno scenario molto italiano, all’aperto con la luna piena. Esauriti i posti, e la cena costava appena 5 euro: würstel, insalata di patate e birra. I tedeschi, sotto accusa a causa della (per me) innocente Angela, dimostrano che si può fare molto con poco. E Berlino ha battuto Roma: è al terzo posto per visitatori, dopo Londra e Parigi, i turisti sono stati quasi 12 milioni nel 2014 con 28 milioni di pernottamenti. Quasi ogni giorno si apre un nuovo hotel. E i prezzi sono più bassi che da noi. Chissà come fanno? Quando lo chiedo, osti e albergatori italiani mi scrivono offesi: vuol mettere con la nostra ospitalità? Veramente in Germania sono tutti gentilissimi, e casomai ho trovato addetti ai lavori scorbutici proprio nella mia Bella Italia.
E gli italiani sono ai primi posti fra i turisti anche quest’estate. Arrivano anche i parenti, gli amici, e gli amici degli amici. Dove portarli? Vogliono andare tutti all’Est e trascurano l’Ovest, dove abito. Nella mia strada c’è la più antica casa di Berlino (1798). Ai tempi del Muro, volevano buttarla giù per erigere un palazzone, con la scusa che mancasse il terreno edificabile. La salvarono gli studenti del ’68. Oggi ospita il museo della ceramica, con opere di un’artista perseguitata dai nazisti. Anche questo fa parte della storia. La città è stata distrutta dalle bombe, e spesso dai berlinesi.
A Berlino una guida, o un amico, è indispensabile, per vedere quel che non si vede. Nella mia Charlottenburg hanno vissuto, oltre a me, Nabokov e Kafka, e Helmut Newton. E c’era quel Salon Kitty, il bordello extralusso controllato dai nazisti, a cui Tinto Brass dedicò un film. In cima alla Kurfüprstendamm si trovava il Romanisches Cafè, frequentato da pittori e scrittori, da Heinrich Mann al nostro Pirandello. Ora, al suo posto, vedrete l’Europa Center, mini grattacielo degli anni Sessanta.
Esattamente il 30 giugno di 25 anni fa scomparve il Checkpoint Charlie, l’unico punto di passaggio del Muro riservato agli stranieri. Ora, ogni cinque minuti, vi si ferma un bus per scaricare turisti: il museo (privato) costa 12,50 euro. In realtà si visita un padiglione da Luna Park, o uno studio cinematografico, è tutto falso, ma gli stranieri si scattano selfie fianco a fianco di comparse travestite da vopos e da soldati americani, come al Colosseo sottobraccio a gladiatori panciuti (…).