Finmeccanica. Moretti cambia organigramma, S&P taglia outlook

Finmeccanica. Moretti cambia organigramma, S&P taglia outlook
Finmeccanica. Moretti cambia organigramma, S&P taglia outlook

MILANO – L’agenzia di rating americana Standard&Poor’s ha abbassato l’outlook di Finmeccanica portandolo a negativo, anche se per il momento ha confermato il rating (il giudizio sulla qualità del debito) che tecnicamente viene giudicato bb+ a lungo termine e b, a breve, in ogni caso un voto appena al di sopra dell’insufficienza.

Per quale motivo S&P’s ha preso questa decisione, si chiede Repubblica e perché proprio in questo momento?

“Alla prima domanda è facile rispondere, lo spiega lo stesso report dell’agenzia. La valutazione – scrivono – riflette «il fatto che i parametri finanziari di Finmeccanica sono al di sotto delle nostre aspettative per i rating, a causa delle sottostanti performance operative nel settore aerospaziale e della difesa e per i risultati ancora deludenti del settore trasporti».
Giudizi cui Finmeccanica, con una nota, giovedì ha replicato irritata chiedendo tempo per il nuovo ad Mauro Moretti.
L’agenzia, ribattono, si basa «sugli elementi e sui dati economico finanziari dell’esercizio 2013 e del primo semestre 2014, non tenendo quindi ancora in considerazione le iniziative intraprese dal nuovo management».
In realtà, tutto ruota attorno ad Ansaldo Breda e Ansaldo Sts, le due società per le quali Finmeccanica sta cercando un nuovo socio industriale che potrebbe anche prenderne la maggioranza.
Una cessione promessa al mercato per abbassare il debito del gruppo e per il necessario rilancio del settore trasporti. In pratica, quello di S&P’s è un cartellino giallo a poche settimane dalla possibile cessione, visto che una decisione è stata annunciata da Moretti per la fine di questo mese”.

Ai vertici di Finmeccanica le condizioni atmosferiche sono di “alta tensione”, nella definizione di Fabio Tamburini sul Corriere della Sera, ma non a causa del rating, ma per l’attesa di lunedì 6 ottobre,

“quando l’amministratore delegato Mauro Moretti illustrerà alle prime linee del gruppo il nuovo organigramma, preparato con la consulenza dell’americana McKinsey. Il timore, peraltro giustificato, è che la riorganizzazione aziendale acceleri il taglio di una parte non trascurabile del management.
“Lo schema previsto prevede l’accorpamento in cinque divisioni: elicotteri, sistemi per la difesa, elettronica, aeronautica, servizi centralizzati. Proprio quest’ultimo settore avrà un nuovo responsabile: Francesco Ramacciotti, che seguirà acquisti, contratti quadro con i fornitori, real estate. Esattamente le stesse attività che gestiva alle Ferrovie dello Stato, alla guida della Ferservizi. Così la task force dei fedelissimi che hanno seguito Moretti dalle Fs a Finmeccanica si arricchisce di un altro dirigente”.

Dalla nuova organizzazione di Mauro Moretti nascerà una nuova Finmeccanica, azzarda Fabio Tamburini:

“Tanto nuova che potrebbe perfino cambiare la ragione sociale. Il marchio Finmeccanica non ha grande notorietà sui mercati internazionali e, anzi, si porta dietro la cattiva fama dovuta alle inchieste per corruzione. Altri grandi gruppi del settore, del resto, lo hanno fatto in tempi più o meno recenti. La francese Thomson, per esempio, è stata ribattezzata Thales, multinazionale dell’elettronica. Eads, l’azienda europea leader nell’aerospazio e nella difesa, a capitale tedesco, francese e spagnolo, è diventata Airbus group nel dicembre scorso, con le controllate nei diversi settori che nella ragione sociale affiancano l’indicazione della loro specificità (Airbus difesa e spazio, Airbus elicotteri e così via).
Il modello che sta valutando Moretti è analogo e permetterebbe di mantenere, sia pure come semplice aggiunta al nome di base ripetuto per tutti, i marchi attuali, a partire dall’Agusta Westland. La tentazione di mettere in soffitta la ragione sociale Finmeccanica era già venuta in passato al presidente e amministratore delegato Pierfrancesco Guarguaglini”.

Poi la decisione fu di soprassedere.

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