Letta avverte il Pdl, Egitto, Psv-Milan: rassegna stampa e prime pagine

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Agosto 2013 - 09:35 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Letta in campo contro la crisi. Il Corriere della Sera: “«Il governo lavorerà finché avrà la fiducia del presidente della Repubblica e del Parlamento». Da Vienna Enrico Letta si è detto ottimista sul destino dell’esecutivo. Sull’ipotesi che il Pdl faccia mancare il suo sostegno nel caso di una decadenza di Berlusconi da senatore ha aggiunto: «Mi fido del fatto che si assumeranno le loro responsabilità». Ultimatum da Berlusconi: «Risposte in dieci giorni o crisi».”

La maturità della politica. L’editoriale a firma di Sergio Romano:

“Piaccia o no, la sentenza della Cassazione ha creato una situazione che nessuno può ignorare. Occorre aspettare che la Corte d’appello di Milano definisca nuovamente la durata delle pene accessorie e del periodo nel corso del quale Silvio Berlusconi non sarà eleggibile. Ma è ormai certo, salvo circostanze oggi imprevedibili, che il leader del Pdl trascorrerà un periodo agli arresti domiciliari o in affidamento ai servizi sociali e non farà parte del Parlamento. Non so se la sua carriera possa considerarsi definitivamente conclusa. Ma un uomo duttile e realista, come Berlusconi ha dimostrato di essere in parecchi casi, non può ignorare che la sentenza, nella parabola della sua vita politica, è un imprescindibile spartiacque. È ancora aperta, invece, un’altra questione più gravida di immediate conseguenze politiche: se Berlusconi abbia il diritto di restare in Parlamento in base alla legge Severino sulla corruzione. Quando l’applicazione della legge a un deputato o a un senatore esige un passaggio parlamentare (prima nella giunta delle elezioni, poi nell’Assemblea di appartenenza), il problema smette di essere esclusivamente giuridico. Nessuno può dimenticare che la cacciata di Berlusconi dal Senato avrebbe effetti politici. È possibile delegittimare il leader di un partito senza che quest’ultimo resista alla tentazione di considerarsi punito, offeso, vittima di una strategia ostile? È possibile, se il partito è membro di una coalizione governativa, che la sua decapitazione, per mano di quelli con cui deve governare, non si ripercuota sulla qualità e sulla durata della convivenza? È utile per il Paese andare con gli occhi bendati verso una crisi (possibile se non addirittura probabile) nel momento il cui il maggiore interesse nazionale è la stabilità?”

L’accelerazione di Berlusconi: risposte in dieci giorni o è crisi. L’articolo a firma di Paola Di Caro:

“Ha chiamato a raccolta falchi e colombe, comunque gli uomini e le donne di cui si fida. Per ascoltarli, ma soprattutto per dettare una linea che adesso diventa, ufficialmente, quella di tutto il Pdl. Silvio Berlusconi riunisce per la prima volta da quando è rinchiuso nel suo quartier generale di Villa san Martino buona parte del vertice del partito — Alfano, Verdini, Santanchè, Gelmini, Brunetta, Capezzone — e in un lungo vertice passa in rassegna tutte le ipotesi sul campo per difendere «il mio onore e i miei diritti politici» e per verificare se esiste ancora una possibilità, anche se solo infinitesimale, di evitare la rottura del patto di governo. Lo si farà, ma in un tempo ben definito, con un cronoprogramma già stabilito: oggi Alfano, assieme a Brunetta, parlerà con Enrico Letta per presentare obiezioni e richieste del Pdl, e avrà 3-4 giorni per approfondire con lui le possibili vie d’uscita. Entro fine mese la risposta del Pd, e di Napolitano, dovrà arrivare, chiara e netta, magari. Se sarà di chiusura, Berlusconi non aspetterà il 9 settembre, data in cui la giunta si riunirà per decidere sulle sue dimissioni, ma già a fine agosto partirà la «controffensiva» mediatica del Cavaliere: un messaggio agli italiani in video, poi il discorso in Senato, durissimo, sulla giustizia. Sarebbe l’apertura sostanziale della crisi, e di conseguenza della — auspicata dal Pdl — campagna elettorale.”

Attacchi e tweet, i segreti della battaglia nel Pdl. L’articolo a firma di Paola Di Caro:

“Il grido di battaglia lo ha lanciato Maurizio Gasparri: «Morire per Berlusconi sì, ma morire per il Twiga no…». Chiaro accenno ad una foto che è diventata il simbolo del Pdl anti-Pitonessa, quello che a Daniela Santanchè non perdona quasi niente, tantomeno il suo farsi immortalare mentre fotografa con l’iPad gli aerei inneggianti a Silvio dalla spiaggia del celebre, super esclusivo stabilimento di Forte dei Marmi la cui bandiera le sventolava alle spalle. Si mescola di tutto in quella che appare come una rivolta nemmeno tanto silenziosa contro la donna forte del Pdl, quella che comunque lui nei colloqui con gli intimi definisce «una che sfonda in tivù, che sa raccogliere fondi e noi ne abbiamo bisogno, che si fa capire e l’unica che mi difende sempre». Che la leader dei falchi si sia ritagliata un ruolo privilegiato nel cuore e nelle riunioni riservate del Cavaliere lo riconoscono tutti nel Pdl. D’altronde è lei che ne interpreta più fedelmente il verbo quando questo si fa grido di battaglia, che tace quando il capo vuole che si taccia e che lancia anatemi quando sa che la tensione deve salire. Lei lo sa, e si guadagna spazio su spazio. Uno spazio che anche Berlusconi ha capito che può diventare pericoloso, tanto più se fa presagire una possibile spaccatura del partito: «Daniela è capace — ha rassicurato i suoi in rivolta — ma non crediate che io abbia in testa di affidarle il partito o chissà quale ruolo. Il leader sono e resto io, e basta, io decido, non altri», ha avvertito.”

Democratici, l’incubo franchi tiratori «Chi salva l’ex premier uccide il partito». L’articolo a firma di Tommaso Labate:

“La brezza del sospetto che soffia da Roma ha raggiunto Laura Puppato anche in vacanza. «Se ci sono tra di noi traditori che, nel segreto dell’urna, possono salvare Silvio Berlusconi dalla decadenza?». La senatrice del Pd sospira e poi lo dice: «Da quando è successa quella storia dei 101, in Aula io mi sento come circondata da incappucciati…». E Pippo Civati, che pure precisa che «non voglio credere che accada una cosa di questo tipo», aggiunge: «Io non sono certo uno che alimenta la cultura del sospetto. Però, se accadesse una cosa del genere, se nel segreto dell’urna qualcuno dei nostri votasse per salvare Berlusconi, allora sarebbe peggio della semplice fine del Pd. Sarebbe la fine del mondo». Ad accendere il primo cortocircuito interno ai Democratici sulla storia della decadenza di Silvio Berlusconi ci pensa un’intervista rilasciata ieri da Felice Casson al Fatto quotidiano . Un’intervista in cui il senatore del Pd, pur precisando che «nessuno» dei suoi colleghi «ha mai manifestato un dubbio» e pur confidando «che non ci saranno scherzi», ha evocato il sospetto che le ultime chances del Cavaliere siano affidate «ai franchi traditori» del Senato. Che, ha detto, «chiamerei così perché sarebbero traditori della legge».”

Falsi fallimenti e discoteche in nero. Il pianeta dei 5 mila evasori totali. L’articolo a firma di Mario Sensini:

“Cinquemila evasori totali: imprenditori, professionisti e artigiani, ma anche cartomanti, agricoltori e baristi, completamente sconosciuti al fisco. Gente che non ha mai versato un euro di tasse sugli oltre 17 miliardi di redditi che ha nascosto al fisco, facendosi beffa dei contribuenti onesti e quasi sempre anche dei loro dipendenti, che spesso sono finiti licenziati, in mezzo a una strada. E che grazie alle operazioni condotte dalla Guardia di Finanza negli ultimi sei mesi, sono stati pizzicati con le mani nel sacco. Quasi duemila di loro, 1.771 evasori, per l’esattezza, sono stati denunciati all’autorità giudiziaria. Passeranno i loro guai, e probabilmente saranno messi in condizione di non fare o procurare altri guai. Anche se le speranze di recuperare il bottino sottratto alle casse dello Stato, e dunque ai cittadini onesti, sono oggettivamente scarse. A meno che non ci siano patrimoni e beni da sequestrare per tutelare il credito, cosa rara perché gli evasori “professionali” , come i redditi e le tasse, sono bravissimi a far sparire anche i patrimoni accumulati in anni di truffe.”

Crisi, Letta avverte Berlusconi. La Stampa: “Sul futuro da senatore di Berlusconi alla luce della condanna per frode fiscale e su quello del governo interviene Enrico Letta. «Se l’esecutivo cadrà per volontà del Pdl, sarà il partito del Cavaliere ad assumersene le responsabilità», afferma il premier da Vienna. Summit ad Arcore: Alfano chiede qualche giorno per tentare l’ultima mediazione.”

Al Sisi, pugno di ferro. Preso il leader dei Fratelli. L’articolo a firma di Giovanni Cerruti:

“Adesso c’è il filo spinato, in Tayaran street. E davanti al portone con il numero 84, in piedi sulla torretta del carro armato, un soldato continua a sventolare la bandiera dell’Egitto. Vittoria. All’alba, dal quarto piano di questo casermone di Nasr City, si son portati via Mohamed Al Badie, 70 anni, la Guida Spirituale, il gran capo dei Fratelli Musulmani. Lo cercavano da un mese. Ed era qui, tra i casermoni di dieci piani, sopra la pasticceria “Bonne soirée”. Nella notte ONtv aveva trasmesso la diretta. «È il nostro dono alle madri dei nostri soldati». Proprio davanti al portone c’è un enorme cartello pubblicitario con uno slogan in inglese. È di una banca, ma sembra scritto dal nuovo Faraone, il generale Al Sisi: «Vi garantiamo quel che promettiamo». Preso. In compagnia, fanno subito sapere via tv, di un rappresentante di Hamas, di due donne, di sei guardie del corpo. Con una pistola, due telefoni satellitari, tre cellulari e un rotolo di dollari. Fratelli Musulmani sempre più in difficoltà, isolati, arrestati, ricercati. È quel che il generale Al Sisi aveva garantito agli egiziani. Badie è accusato di «istigazione agli omicidi». Di essere il responsabile del massacro del 30 giugno davanti alla sede dei Fratelli.”

Orlando: “Rifiuti spreco alimentare e suolo le priorità”. L’articolo a firma di Roberto Giovannini:

“«L’ Overshoot, l’esagerato consumo della biosfera da parte dell’economia, è un’indicatore sintetico che però fa capire la direzione di marcia. Che è preoccupante. Tanto più che il fenomeno avviene nonostante il salto tecnologico che c’è stato».

Ministro Andrea Orlando, per l’Italia il dato non è positivo. Per «mantenerne» una ci servono le risorse di 4 «Italie»… «Direi che abbiamo limitato i danni, grazie all’innovazione tecnologica e soprattutto all’investimento sulle aree protette. A breve organizzeremo una conferenza nazionale su questo tema, perché le aree protette e la biodiversità sia riconosciuta come un fattore di competitività. La politica deve rendersi conto che oltre alla crisi del capitale finanziario, produttivo e umano c’è anche una crisi dei capitale ambientale. Che genera diseguaglianze e conflitti».

Quali provvedimenti sta studiando il governo per l’ambiente del Belpaese? «Un nutrito gruppo di disegni di legge. Cominciando da un pacchetto sul riuso e sul riciclo, sulla linea europea della prevenzione e recupero dei rifiuti; in questo provvedimento vorrei introdurre norme contro lo spreco alimentare. Il Consiglio dei ministri ha licenziato una proposta di legge sul consumo del suolo decisiva per un Paese in cui si continua a consumare territorio a prescindere dall’andamento demografico ed economico».”

A metà dell’opera. Milan ripreso dal Psv, pari sofferto a Eindhoven. Il pass Champions andrà conquistato a San Siro. L’articolo a firma di Roberto Condio:

“«Mario è una stella e bisogna cha faccia la stella», dice Galliani all’ora di pranzo. Parla, naturalmente, di Balotelli, il protagonista più atteso del playoff di Champions, che qualche ora dopo lo accontenta solo parzialmente. Fuori dal Philips Stadion i tifosi aspettano solo lui, anche quelli del Psv. Dal loro pullman, i rossoneri escono tutti tra l’indifferenza. Poi, per penultimo, esce il Super con cresta e cuffioni, al fianco di Boateng: boato e foto scattate a raffica. La stella è arrivata. In campo, poi, s’accenderà solo a intermittenza. Comunque, più di ogni altro compagno in un Milan brutto e, come prevedibile, in ritardo di condizione. Porta a casa un 1-1 prezioso in ottica qualificazione ma tra 7 sere a S. Siro servirà molto di più contro rivali che sanno creare pericoli e hanno il giusto del gioco.”