Marò, Latorre resta in Italia. E Roberta Pinotti non ha un piano

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Dicembre 2014 - 15:59 OLTRE 6 MESI FA
Salvatore Girone e Massimiliano Latorre (Foto Lapresse)

Salvatore Girone e Massimiliano Latorre (Foto Lapresse)

ROMA – “Cosa fare nel concreto? Quale strategia adottare? – scrive Annamaria Gravino del Secolo d’Italia – In che modo riaffermare la competenza italiana? In sintesi, il governo come pensa di sbloccare la situazione dei marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone? I ministri degli Esteri, Paolo Gentiloni, e della Difesa, Roberta Pinotti, stamattina si sono presentati davanti alle commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato e nelle loro relazioni sono apparsi incerti, privi di un piano, incapaci di dare risposte a quelle domande, pur usando parole forti, come «irritazione», «inaccettabile», «obbligo di reagire». «La strategia del nulla», l’ha definita Giorgia Meloni in un suo intervento in prima pagina su il Tempo”

L’articolo di Annamaria Gravino: (…) “Eppure molto altro si sarebbe potuto fare. Che fine ha fatto, per esempio, l’arbitrato internazionale? Dove sono finiti Staffan de Mistura e la commissione di giuristi esperti di cose internazionali? Perché in sede Onu non si sbattono i pugni sul tavolo, magari facendosi valere anche in Consiglio di sicurezza? Tutte domande poste ai due ministri, non solo dall’opposizione, ma anche da stessi membri del Pd. «Vorrei chiedere al governo di sostanziare la posizione in relazione alla linea da condurre a partire da oggi», ha chiesto il deputato del Pd Gian Piero Scanu, mentre è stato Maurizio Gasparri a ribadire che gli appelli all’unità del governo anche stavolta non cadranno nel vuoto. «Ma – ha sottolineato il senatore di Forza Italia – dobbiamo registrare una imperizia notevole». «Ora – ha detto – Renzi deve mettere davvero nell’agenda delle priorità la vicenda dei marò, che riguarda la dignità dell’Italia».