Natale? Un incubo di tombole e cene. Vittorio Feltri, Il Giornale

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Dicembre 2014 - 11:40 OLTRE 6 MESI FA
La corsa dei Babbo Natale a Parigi (foto Lapresse)

La corsa dei Babbo Natale a Parigi (foto Lapresse)

ROMA – C’è chi ama il Natale, parenti, tombole e mega-cene incluse. E chi, come Vittorio Feltri del Giornale, semplicemente lo considera un incubo.

In fondo – scrive Vittorio Feltri – i nemici del Natale non ce l’hanno con la ricorrenza della nascita di Gesù, evento religioso al quale neppure badano, ma con tutto ciò che vi sta attorno e che di spirituale non ha nulla, a parte alcune imprecazioni che, in determinate circostanze, sono la colonna sonora nella scelta dei doni. Piccole cose, d’accordo. Ma poiché accadono regolarmente ogni dodici mesi, hai la sensazione che sia sempre la vigilia di Natale con le scocciature che essa comporta (…)
Parliamoci chiaro: è ingeneroso definire cattivo un individuo che si ribella alla tombola. Va capito e giustificato anche se dà in escandescenze. Da notare che il 25 dicembre non c’è via di fuga dal consesso familiare: il campionato di calcio è fermo, la tivù trasmette scemenze ancora più sceme rispetto al resto dell’anno. Non escono neppure i giornali dietro ai quali nascondere la faccia, fingendo di non udire i gridolini dei bambini. Chi ha detto che nascono pochi bebè in Italia? Casa mia rigurgita d’infanti, ne scorgo uno in ogni angolo. La loro specialità è occultare il telecomando, posto che serva.
Per fortuna, dal più piccolo al più grande, tutti i ragazzini smanettano su congegni elettronici senza soluzione di continuità, il che li assorbe talmente tanto da renderli inoffensivi per le mie orecchie. Inoltre, merita di ricordare che le disgrazie non vengono mai sole: dopo Natale, ecco Santo Stefano, altri familiari, amici, conoscenti. Chi resiste si guadagna il paradiso, nonostante qualche cedimento alla blasfemia. Su questo non ho dubbi. Anche perché la nascita di Gesù è stata un po’ strumentalizzata (…)