Virus Zika arriva in Italia. Contagio da zanzare, no da uomo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Gennaio 2016 - 15:08 OLTRE 6 MESI FA
Virus Zika arriva in Ue: "Contagio da zanzare, no da uomo"

Virus Zika arriva in Ue: “Contagio da zanzare, no da uomo”

ROMA – I primi casi di virus Zika si registrano anche in Italia. Q Si tratta, spiega all’ANSA il direttore scientifico dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani, Giuseppe Ippolito, ”di quattro italiani che rientravano dal Brasile ed i casi si riferiscono alla Primavera 2015. Tre pazienti sono stati trattati allo Spallanzani di Roma ed uno a Firenze. Attualmente, stanno bene”. Il virus – che genera malformazioni nei neonati – ha colpito 22 Paesi in America Latina.

Ma il virus non ha colpito solo in Italia. In Europa, invece, sono 3 le persone ricoverate in Gran Bretagna per essere state contagiate dopo aver effettuato un viaggio in Colombia, nel Suriname e nella Guyana.

Tutti paesi dell’America Latina presenti nella lista di quelli a rischio di contagio e per cui la Cdc americana ha imposto l’allerta per le donne incinte. Il virus Zika è infatti considerato il responsabile dell’epidemia di microcefalia che ha colpito il Brasile ed è molto pericoloso se contratto da donne in gravidanza.

Dopo aver registrato i primi casi di contagio anche in Europa, gli esperti hanno però rassicurato la popolazione. Il virus Zika non si trasmette da uomo a uomo, ma solo attraverso la puntura della zanzara che ne è il veicolo infettante. Alberto Custodero su Repubblica scrive che in Europa sono stati registrati 3 casi in Gran Bretagna e 2 in Spagna e ha intervistato Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli studi di Milano, e direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi, che spiega:

“Il virus è ‘vecchio’, fu scoperto nel 1947, il suo nome è legato a una foresta dell’Uganda. Il virus è correlato alla dengue, alla febbre del Nilo occidentale già presente in Italia, tutte malattie provocate da virus membri della famiglia flaviviridae”. “Negli anni 60 e 70 fu individuato in alcune scimmie in Nigeria. Poi s’è diffuso in diverse nazioni, Uganda, Egitto, Sierra Leone, Gabon, Malesia, Filippine, Thailandia, Vietnam. Ma le prime epidemie preoccupanti sono state registrate nel 2007 in alcune regioni della Micronesia, in Colombia e in Nuova Caledonia”.

“Va precisato che la malattia non ha certo la letalità di ebola, nel 25% dei casi è asintomatica. Nella gran parte, la sintomatologia è lieve con forme di febbricola, congiuntivite, esantemi”.

“Pur essendo presente da tempo ma con focolai circoscritti – spiega Pregliasco – è dal 2015 che è in corso una forte epidemia in Brasile, dove addirittura si pensa a una correlazione tra il virus e le microcefalie dei neonati”. Tanto che laColombia sconsiglia alle donne di rimanere incinte in questo periodo. Continua Pregliasco: “Il contagio, potenzialmente, può essere diffuso in Europa anche dalla zanzara tigre, com’è avvenuto, ad esempio, qualche anno fa nel Riminese quando un turista, ammalato di chikungunya, ha provocato una piccola epidemia diffusasi via zanzare, contagiando 200 persone”.

“In questi casi – spiega ancora il virologo – deve scattare il sistema di sanità pubblica che da una parte isoli le persone infette, vietando loro, ad esempio, di uscire di casa nel periodo della malattia per evitare di essere punti dalle zanzare. E dall’altra occorre intervenire con i sistemi di bonifica ambientale per ridurre la presenza di zanzare. Non dimentichiamoci che il contagio ha le stesse caratteristiche del fuoco: se si interviene subito sul primo focolaio, si spegne subito, Altrimenti divampa l’incendio”.

La malattia si presenta come una comune influenza, ma l’infezione può essere molto pericolosa per le donne incinta:

“Il virus infatti sarebbe stato correlato alla microcefalia, una condizione nella quale i bambini nascono con piccole teste e un cervello poco sviluppato. In Brasile si è registrato in questo periodo un picco di casi di Zika e di microcefalie. I responsabili della sanità di Brasilia stanno indagando in merito e, nel frattempo, hanno raccomandato alle donne brasiliane di rimandare eventuali gravidanze.

Non esiste alcun vaccino contro il virus, per il quale l’unica forma di protezione è evitare la puntura della zanzara che trasmette la malattia, né altro tipo di cura. Zika è trasmesso dalla zanzara aedes aegypti, responsabile anche di chikungunya e di dengue. Un caso di contagio da quest’ultimo virus è stato accertato quattro mesi fa a Bologna”.