La scomparsa di Sarah Scazzi e il giallo della sorella segreta. Lo zio trova il telefonino

Pubblicato il 29 Settembre 2010 - 12:48 OLTRE 6 MESI FA

Sarah Scazzi, la ragazza scomparsa ad Avetrana (Taranto)

Insieme al telefonino di Sarah Scazzi, trovato bruciato nelle campagne tra Avetrana e Nardò, spunta anche l’ipotesi di una sorella segreta. E’ la madre della quindicenne scomparsa dal 26 agosto scorso nel tarantino, Concetta Serrano Spagnolo, che parla al Corriere del Mezzogiorno del suo sospetto su quella sorella milanese di Sarah, avuta dal marito da una relazione extraconiugale.

«Eravamo in macchina con mio marito e Sarah stava giocando con il suo telefonino quando vide che nella memoria c’era la foto di una bambina di circa cinque anni con i capelli scuri. Lei sospettò subito e disse al padre: chi è questa, un’altra tua figlia che vive a Milano? Mio marito s’infuriò con lei urlando che non doveva permettersi di curiosare tra le sue cose. Poi si giustificò dicendo che quel telefono lo aveva comprato di seconda mano e che sicuramente la foto apparteneva al vecchio proprietario», racconta la donna parlando di un episodio che risale a un anno fa.

E ancora: «Quel 26 agosto, Maria (la badante romena dello zio, morto il 17 settembre) era sempre al telefono, ricordo che mentre noi stavamo imbiancando la casa, lei usciva fuori per telefonare; anche poco prima che mia figlia uscisse lo ha fatto. Mi ha meravigliato anche la dettagliatissima descrizione che ha dato ai carabinieri su com’era vestita Sarah, persino i particolari più piccoli che nemmeno noi sapevamo».

Che ci siano dunque vecchi rancori in ballo? La madre di Sarah parla del marito con un «passato burrascoso che potrebbe avere creato rancori o sete di vendetta».

Oggi, 29 settembre, è stato dunque ritrovato il cellulare della ragazzina. A fare la scoperta è stato lo zio di Sarah, il papà di Sabrina, la cugina con cui la quindicenne sarebbe dovuta andare al mare la mattina della scomparsa. L’ipotesi degli inquirenti è che potrebbe essere stato lanciato dalla strada da un’automobile in corsa, prima di essere trovato oggi dallo zio mentre ripuliva alcuni terreni dalle foglie secche per conto di alcuni conoscenti. E’ quanto ritengono gli investigatori, dal momento che il luogo dov’era il cellulare non era molto lontano dal ciglio della strada, la provinciale 141 che da Avetrana porta a Maruggio. Il cellulare non ha batteria né scheda. La certezza che il telefono ritrovato è quello di Sara viene data dal codice identificativo del cellulare. Ora bisognerà capire se il telefono è stato abbandonato subito dopo la scomparsa di Sarah o in un momento successivo.

Al momento della scomparsa, Sarah aveva con sé oltre al cellulare anche uno zainetto nel quale aveva messo un telo da mare, perché appunto al mare doveva andare con la cugina. Oggi, secondo quanto avevano annunciato nei giorni scorsi, i due legali incaricati dalla famiglia, gli avvocati Walter Biscotti e Nicodemo Gentile del foro di Perugia, si erano recati in Procura a Taranto per parlare col pm titolare dell’inchiesta sulla scomparsa della quindicenne, Mariano Buccoliero. Con loro, in qualità di consulente, anche l’ex comandante del Ris di Parma Luciano Garofano, con il quale era previsto che sempre oggi i due legali avrebbero compiuto ad Avetrana verifiche lungo il tragitto che la ragazzina, il 26 agosto scorso, avrebbe dovuto percorrere a piedi per raggiungere casa della cugina, dove però non è mai arrivata.