Sexy Ilary Blasi racconta: “Totti attore? Magari in futuro, dopo che smetterà di giocare a calcio”

Pubblicato il 12 Ottobre 2010 - 17:05 OLTRE 6 MESI FA

Il magazine “A” del Corriere della Sera intervista Ilary Blasi, La moglie del capitano della Roma Francesco Totti. La conduttrice delle Iene racconta che quando il marito smetterà di giocare, se gli venisse offerta la possibilità di diventare attore, valuterebbe la proposta.

Ecco di seguito alcune parti dell’intervista riportata dal sito del Corriere:

Con voi l’Italia si ferma e ride. Siete la coppia più amata, ormai ci si aspetta una vostra sit com.

«Francesco che fa, ruba il lavoro a me? Scherzo…».

Ha dimostrato un talento inaspettato.

«Chi può dirlo? Vedremo quando smetterà di giocare. Se ci sarà la proposta decideremo. Potrebbe essere un’idea carina. Perché no?. È chiaro che c’è una promozione da fare, però è successo più di una volta. Per esempio, si ricorda la scatolata che gli ho dato in testa, e lui diceva oh, però stavolta mi hai fatto male, in effetti gliela avevo data forte. Era un fuori programma e gli autori l’hanno lasciato. Loro giocano nel ricreare un po’ la nostra vita di tutti i giorni. La gente si immagina che anche a casa succeda così».

E succede?

«In realtà c’è quel tipo di rapporto che voi vedete. Con una piccola diversità, che lui negli spot fa finta di non capire niente di Internet e di Adsl, in realtà è tutto il contrario. Sono io che non capisco nulla e lui è capace».

I vostri spot sfuggono allo stereotipo del calciatore macho. E anche a quello del marito prevaricatore. Francesco risulta dolce, remissivo.

«Nella nostra realtà non c’è un macho o un micio. Quello che trasmettiamo è ciò che viviamo, una coppia serena, tranquilla, ma non perché abbiamo un contratto con quello spot. Per me è normale. Già vedendo i miei genitori ho sempre vissuto quest’armonia di coppia, chiaro che l’ho cercata anche nella mia famiglia. Poi nella vita non si sa mai, ci sono un sacco di separati».

Lei si prende i suoi tempi, non si lascia fagocitare dal lavoro.

«Parto per Milano il mercoledì e torno il giovedì. Come tutte le mamme sono un’esperta di incastri. Oggi ho portato i bambini a scuola, mi sono presa un’ora per me in palestra, poi sono andata a riprenderli. Nel pomeriggio Christian aveva calcio e sono stata a vederlo con Chanel, poi li ho riportati a casa, stasera vado alla partita di mio marito. Ho giornate piene, non ho tempo per pensare a stronzate o annoiarmi. Però mi piace, “me lo sono cercato”».

Sul braccio sinistro ha dei tatuaggi. Cosa sono?

«Fiori di ciliegio, nella simbologia giapponese significano appartenenza alla famiglia. Legame sanguigno. Sono tre perché siamo tre sorelle, più due petali, i genitori. Poi, come Francesco, ho le nostre iniziali, una I e una F, e un cuoricino qui all’anulare, sotto la fede».

Lei che lavora in tv, come lo vede un mondo dove la donna troppo spesso è considerata un quarto di bue?

«È vero che ci viene dato questo ruolo, sempre lì con questi vestiti succinti, da bonone, sempre lì a mostrare prima il corpo, le tette, il sedere e poi per ultimo arriva la testa. Ma io non sono la testimone giusta, sono sempre stata fidanzata e poi sposata. Non penso che gli uomini mi abbiano mai visto come un simbolo sexy, mai ho basato la mia carriera sul dover piacere a tutti i costi. Però è inutile girarci intorno: purtroppo la televisione è ancora maschilista. Le donne hanno sempre il ruolo delle bellocce. Ci sono colleghe che dimostrano di essere delle teste pensanti, ma non hanno l’opportunità di farlo vedere. Paradossalmente devi nasconderlo. Poi, se ne hai la possibilità, fai anche scoprire quello che sei veramente. La verità è che la parità ancora non c’è, la donna parte sempre un po’ svantaggiata. Da anni combattiamo, siamo migliorate, abbiamo più spazi, ma ancora c’è da lavorare».

Legge libri?

«Sì, parecchio. Ho scoperto il piacere della lettura quando sono andata a vivere da sola, a Milano, prima mai letto un libro, l’odiavo. L’ultimo è Acciaio. Mi è piaciuto, ci sono passaggi dove ci si ritrova, è abbastanza credibile quella fase della vita delle adolescenti».

Suo marito, non appena Bossi ha fatto la famosa frase su SPQR, ha risposto immediatamente sul suo blog.

«Francesco quando si attacca la romanità si sente chiamato in causa. Ma è giusto sia così».

Lei invece è meno polemica.

«Dipende da che tasto tocchi».

Quali cose la fanno indignare?

«La demagogia, quando uno predica bene e razzola male, ma soprattutto l’omertà. L’Italia è un Paese dove tutti sanno e nessuno parla. Anche quando c’è l’opportunità di dire, non si va mai al nocciolo, si tende ad arginare, a girare intorno, non si arriva mai al punto. L’omertà è ovunque, nella società, nella politica, nel lavoro, negli sport. In un’amicizia. Sono poche le persone che, se hanno un problema, vengono da te a chiarire, si tende a nascondere sotto il tappeto. Io sono più diretta».

A volte è pericoloso.

«Certo, bisogna essere diplomatici, sul lavoro ci vuole democrazia e intelligenza. Questo ragionamento dell’essere diretti lo faccio più in un rapporto di coppia, di amicizia».

Quindi un tradimento non lo sopporta.

«Non amo le bugie, preferisco parlare, in due si affronta meglio ogni problema. La coppia è un gioco di squadra».

Ilary è una che perdona?

«Non lo so, non posso dire a priori. Quante volte si dice “io non perdonerò” e poi… Se sto bene, non mi interessa andare a sapere. Non sono una che sta lì a controllare, ad angosciarsi. Certo, nella coppia è giusto che ci sia una certa onestà».

Nel lavoro?

«Mi faccio scivolare le cose addosso, non sto a rimuginare, mi ascolto e decido d’istinto, o così o così. Le cose per cui stai male sono altre. Ci sono persone che si studiano di più, hanno paranoie. Io mi voglio bene, mi sento leggera. Voglio prendere il bello».

Alle Iene avete fatto vedere foto di calciatori abbracciati, scherzando sull’omosessualità. È così diffusa nel mondo del calcio?

«Secondo me sì. Non ci credo che in tutta la serie A, la B e la C non ci siano gay. È un ambiente maschile, allenatori, fisioterapisti, calciatori, massaggiatori, ma dai, non ci prendiamo in giro. Però non si deve sapere, nessuno lo ammette, quindi cos’è? Omertà. Lì ci sono, eccome. Ma il settore è intoccabile, per il popolo il calcio è maschio».

Oltre all’intervista, Ilary è apparsa in un servizio fotografico realizzato da Wayne Maser. Le immagini ritraggono la moglie del capitano della Roma in un look meno da ragazzina. La Blasi racconta: «Forse perché ho scurito i capelli, avevo voglia di tornare un po’ alle origini. Da qualche anno ero biondissima, al ritorno delle vacanze ho coperto tutto. O forse è perché mi adeguo ai trent’anni in arrivo».