Carne troppo cara: menù economico col pollo. Berlusconi ha lanciato la moda

ROMA – I prezzi del cibo aumentano e gli italiani, anche in vista di Pasqua, cambiano menù: meno verdure, niente cibi costosi, più pesce e pollo, che sono economici. Silvio Berlusconi in questo è stato un anticipatore: secondo le intercettazioni, alle cene ad Arcore, prima del ‘bunga bunga’, il premier serviva alle sue ospiti del semplice (ed economico) pollo alla griglia.

Berlusconi dà l’esempio e gli italiani, ben più poveri, lo seguono e stringono la cinghia: preferiscono i pranzi in casa piuttosto che al ristorante e nel fare la spesa scelgono gli alimenti meno cari. Anche perché i prezzi sono aumentati notevolmente: dello 0,3% rispetto a febbraio e del 2,2% rispetto a marzo 2010, un aumento annuale in crescita rispetto al +2% registrato a febbraio.

I prodotti lavorati (come gli insaccati o i formaggi) sono aumentati in un anno dell’1,5%. Quelli non lavorati (frutta, verdura, carne e pesce freschi) addirittura del 3,6%. Tra gli alimentari lavorati sono aumentati soprattutto formaggi e latticini (+4,1% in un anno), tra quelli non lavorati spicca l’impennata della frutta fresca (+5,3%).

Così ad esempio a Pasqua, secondo la Federconsumatori, per una famiglia composta da genitori, due figli e due nonni, pranzare a casa (anche con un menù ‘esagerato’) costerà circa 26,13 euro a persona, con una spesa complessiva pari a 156,78 euro (il 6% in più rispetto al 2010). Al ristorante, invece, con un menù simile, si può spendere fino a 64,00 euro a persona, e il conto alla fine sarà salato: 384,00 euro per tutta la famiglia. Un’alternativa valida rimane il ‘pranzo al sacco’, magari da consumare all’aperto, in aree attrezzate munite, in alcuni casi, anche di barbecue.

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