Strage di Viareggio, al via la maxi perizia. “Ipotesi processo nell’estate 2012”

LUCCA – Nell’aula del tribunale di Lucca appositamente allestita al Centro Lucca Congressi e Fiere ha avuto il via la prima udienza dell’incidente probatorio nell’ambito dell’inchiesta sulla strage di Viareggio che il 29 giugno del 2009 provocò 32 morti. Sono 38 gli indagati e 349 parti civili fra cui, soprattutto, familiari delle vittime, che per essere presenti hanno noleggiato un pullman.

Tra gli indagati, che non sono andati in aula,  i vertici del Gruppo Fs, fra cui l’ad Mauro Moretti, e i responsabili delle ditte proprietarie del convoglio o che eseguirono manutenzioni o montaggi del carro che deragliò: le società Gatx, la Cima di Mantova e la Jugenthal di Hannover.

Potrebbe iniziare ”alle soglie dell’estate 2012” il processo per la strage di Viareggio del 29 giugno 2009, secondo quanto ha detto il presidente del tribunale di Lucca, Gabriele Ferro. La prossima udienza per la perizia potrebbe esserci a fine luglio o a ottobre 2011 mentre l’udienza preliminare potrebbe svolgersi all’inizio dell’anno prossimo.

”Il processo – ha ipotizzato Ferro – potrebbe finire all’inizio del 2013”. ”Qualcuno dovrà spiegare cosa è successo” ha risposto ai giornalisti Ferro, aggiungendo di immaginare ”che ci saranno dei rinvii a giudizio”. Il processo si svolgera’ al Centro Congressi e Fiere: un ampio spazio è già stato prenotato dal tribunale di Lucca. Il procuratore Aldo Cicala ha definito quello di oggi ”un momento molto importante”.

Parlando con i giornalisti ha detto di non aver visto indagati fra i presenti nell’aula. ”Non li conosco personalmente – ha spiegato Cicala – ma mi hanno detto che non ci sono”. Poco prima il sindaco di Viareggio, Luca Lunardini, aveva detto: ”Se gli indagati fossero stati presenti, sarebbe stato un atto di rispetto”. Una piccola polemica è stata sollevata dalla senatrice del Pd, Manuela Granaiola, fra gli estensori della legge per Viareggio. ”Non mi hanno fatto entrare in aula – ha spiegato – perche’ non sono fra le parti lese. Mi aspettavo di poter rappresentare lo Stato. Sono dispiaciuta per il disconoscimento del mio ruolo ma soprattutto per non aver potuto rimanere vicina ai familiari delle vittime. Ho espresso il mio rammarico al presidente del Senato”.

”E’ un giorno importante ma in fondo non cambia niente. Nessuno mi restituirà mia moglie e i miei figli”, ha detto Marco Piagentini, rimasto ustionato sul 95% del corpo per l’esplosione. Piagentini perse la moglie e i due figli, di 5 e 2 anni. Sopravvisse un terzo figlio, Leonardo, che oggi ha 10 anni.

”Leonardo sta bene – si è limitato a spiegare Piagentini – ma per tutti elaborare quello che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo non è facile”. In questi giorni dovrebbe partorire Iby Ayad, 23 anni, la ragazza marocchina diventata fra i simboli della strage: perse padre, madre, il fratello e la sorella. Iby in questi anni ha ottenuto la cittadinanza italiana e si è sposata. Proprio in questi giorni dovrebbe partorire. ”E’ una giornata fondamentale – ha detto Daniela Rombi di una Associazione dei familiari delle vittime – Comincia una strada nuova e dolorosa. Chiediamo che si arrivi presto al processo e che si evitino processi brevi o prescrizioni brevi che potrebbero mandare a monte tanto lavoro”. Il sindaco di Viareggio Luca Lunardini, anche lui presente a Lucca, ha detto di aspettarsi ”risposte concrete e rapide. Solo quando le avremo potremo piangere i nostri morti”.

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