Immigrati, il primo problema è la casa. Insoddisfatto il 55%

Ha 39 anni, vive in Italia da oltre sei anni, in affitto con regolare contratto in una casa di periferia o di semicentro e proviene dal Nord Africa o dall’Est Europa. E non è soddisfatto della propria condizione abitativa. È il profilo dell’immigrato “medio” tracciato dall’indagine ”Le condizioni abitative dei cittadini stranieri assistiti dal patronato Ital” realizzata da Uil e Ital su un campione di 1300 cittadini stranieri provenienti da 68 Paesi.

Secondo i dati emersi dalla ricerca, il 23% degli immigrati è in attesa di una casa più confortevole, il 17,5% di una casa più economica e il 15,4% non è affatto soddisfatto delle proprie condizioni. Questi ultimi, in particolare, sono per la maggior parte lavoratori dipendenti (84,2%), soprattutto marocchini (21,8%), albanesi (15,6%) e senegalesi (12,5%) e lavoratori autonomi (15,8%), soprattutto marocchini (33,4%) e albanesi (33,4%). Rispetto alle difficoltà riscontrate, il campione intervistato lamenta costi elevati di affitto (il 73,6% spende tra i 200 e i 600 euro mensili), la resistenza da parte dei proprietari ad affittare abitazioni agli stranieri e l’ esiguità degli spazi.

Dall’indagine emerge, infatti, che appartamenti di tre locali (cucina, bagno e una camera) sono abitati da tre o quattro e più persone nel 26,35% dei casi. E’ il Nord, con la provincia di Milano, a detenere il primato dei cittadini stranieri proprietari di un’abitazione con il 30,6%; il dato cala drasticamente al Centro, dove la provincia di Roma registra il 3% dei proprietari, e al Sud: nella provincia di Napoli non risultano proprietari stranieri di immobili.

”L’accesso alla casa rappresenta uno degli aspetti salienti del processo di integrazione sociale degli stranieri – ha detto Guglielmo Loy, presidente confederale Uil, stamani a Roma, durante la presentazione della ricerca – mi auguro che questi dati possano attivare le istituzioni in un contesto nazionale in cui il fenomeno migratorio sta raggiungendo un notevole stadio di insediamento”.

”Per facilitare l’orientamento di cittadini immigrati in Italia ci stiamo attivando con i loro Paesi di origine per informarli sulla legislazione italiana – ha aggiunto Gilberto De Santis, presidente Ital Uil – ad oggi abbiamo stipulato due convenzioni con Ecuador e Peru’ e abbiamo avviato un progetto di servizio civile volontario che prevede uno sportello di supporto e accompagno agli stranieri che vivono in Italia”.

Gestione cookie