Micha van Hoecke è morto: coreografo e ballerino, è stato direttore corpo ballo del Teatro dell’Opera di Roma

di redazione Blitz
Pubblicato il 9 Agosto 2021 - 17:37 OLTRE 6 MESI FA

Micha van Hoecke è morto: coreografo e ballerino, è stato direttore corpo ballo del Teatro dell’Opera di Roma (foto Ansa)

E’ morto il 7 agosto a Massa, all’età di 77 anni, Micha van Hoecke, ballerino, coreografo e regista di fama mondiale profondamente legato all’Italia ,dove viveva da tempo.

Van Hoecke viveva a Rosignano Solvay (comune di Rosignano Marittino, provincia di Livorno).  E’  stato tra l’altro direttore del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma e del Teatro Massimo di Palermo. Ha inoltre curato numerosi spettacoli per il Ravenna Festival.

Chi era Micha van Hoecke

 Nato nel 1944 a Bruxelles, da madre russa, nel 1960 entra a far parte della compagnia di Roland Petit e poi del Ballet du XX siécle di Maurice Béjart.

Nel 1979 diventa direttore artistico del Mudra, centro di formazione per artisti di Bruxelles e nel 1981 fonda una compagnia propria, L’Ensemble di Micha van Hoecke, per la quale realizzato numerosi spettacoli e coreografie: Monsieur, monsieur, 1982; Cascade, 1986; Dante Symphonie, 1990; Odissea blu, 1995; Pierrot lunaire, 1998; Maria Callas, la voix des choses, 2003; Au café, 2005.

Collaborazioni con Carla Fracci e non solo

Collabora con artiste come Carla Fracci, Ute Lemper, Luciana Savignano, e con registi come Luca Ronconi, Liliana Cavani, Roberto De Simone. Importante anche il sodalizio con Riccardo Muti, dall’Ifigenia in Aulide al Moise et Pharaon, per l’apertura di stagione della Scala.

Firma coreografie anche per l’Opera di Roma, il San Carlo di Napoli e per il Festival di Avignone. Nel 1990 inizia una lunga collaborazione con il Ravenna Festival, dove debutta anche nel ruolo di regista d’opera con La Muette de Portici di Auber e poi crea diverse opere, tra le quali Adieu à l’Italie, nel 1992.

  Tra i suoi spettacoli più noti, La regina della notte (2007), ispirato al personaggio del flauto magico di Mozart, e Orpheus di Micha van Hoecke (2008), in cui rilegge uno dei miti fondanti del mondo classico.