Arbitri, Collina difende i suoi: “Colpa del voyeurismo dei moviolisti”

Pubblicato il 27 Ottobre 2009 - 19:25 OLTRE 6 MESI FA

Pierluigi Collina, designatore arbitrale, difende la sua squadra nella giornata di chiusura del seminario organizzato a Coverciano da Ussi e Figc: «Cerchiamo di mettere meno pressione addosso agli arbitri. Colpa del voyeurismo di alcuni che vogliono analizzare ogni singolo episodio di ogni singola partita. E in questo modo non si lavora bene».

«Carlo Ancelotti e Fabio Capello – dice riferendosi all’allenatore del Chelsea e al ct della Nazionale inglese – sanno, ad esempio, che in Inghilterra la pressione non esiste al termine di una partita, mentre in Italia c’è. Il gruppo di arbitri italiani sta crescendo, sta acquisendo esperienza, siamo avanti con il lavoro. Il problema in Italia è che serve un aiuto agli arbitri nel fare bene il loro lavoro, ecco perchè occorre dare al nostro mondo serenità».

«Gli arbitri non hanno paura della moviola e in ogni caso le decisioni sull’inserimento di tecnologia nel gioco del calcio dipendono dall’Ifab», aggiunge commentando alcune considerazioni espresse ieri, sempre a Coverciano, proprio da Capello. Il ct della Nazionale di Sua Maestà, prosegue Collina, «ha un rappresentante inglese nell’Ifab, dunque può muoversi lui in prima persona su questo fronte. Nel ’99, rispondendo ad una sollecitazione della Uefa, come rappresentante degli arbitri dissi che non eravamo contrari all’utilizzo delle telecamere sulle linee di porta per verificare se il pallone è entrato: è stata scelta la componente umana, iniziando la sperimentazione con due arbitri dietro le linee di porta e vedremo quelli che saranno i risultati».