Calcioscommesse, avvocato Napoli: “Gianello è un Donnie Brasco al contrario”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Gennaio 2013 - 13:21 OLTRE 6 MESI FA
Matteo Gianello (LaPresse)

ROMA – “Matteo Gianello è un Donnie Brasco al contrario, un emissario di malavitosi che cerca di infiltrarsi in una società sana. Un calciatore per hobby ma che di professione faceva lo scommettitore”. L’avvocato del Napoli, Mattia Grassani, descrive così (rifacendosi al film sulla storia di un’agente dell’Fbi infiltrato tra i mafiosi, ndr.) l’ex portiere partenopeo che con le sue dichiarazioni ha portato, in primo grado, alla penalizzazione del club con due punti in classifica e alla squalifica di sei mesi per Paolo Cannavaro e Gianluca Grava, in merito alla tentata combine di Samp-Napoli del maggio 2010.

“Stiamo parlando di uno spettatore, un infiltrato, un cavallo di Troia capace di porre in essere atti volti all’alterazione di una gara – ha detto il legale ai giudici della Corte di Giustizia federale -. E’ il soggetto che in quella stagione ha visto finire un ciclo, era in scadenza di contratto con zero presenze e zero possibilità di scendere in campo e di rinnovare il contratto. Un soggetto che ha millantato con i suoi mandanti di poter predire i risultati del Napoli, una dote divinatoria più volte risultata infondata. La società Napoli non può risponderne con punti in classifica per un soggetto che non può tirarsi indietro rispetto a una rete in cui si è calato”.

Grassani ha evidenziato poi che “Gianello è stato ritenuto non credibile dalla stessa giustizia sportiva. Vi rendete conto della contraddizione dei termini? E’ un circolo vizioso che non solo nel diritto ma nemmeno nella logica può essere giustificato da questa corte”, ha aggiunto l’avvocato riferendosi alla decisione della Disciplinare che in primo grado non ha accordato in primo grado il patteggiamento in base all’art. 24 del CGS (collaborazione fattiva).